Educazione CIVICA

LA COSTITUZIONE E L’ARTE

Princìpi e ideali condivisi

L’arte, grande narratrice per immagini, è specchio della realtà, perché riflette il contesto storico e sociale in cui viene elaborata; racconta la dimensione quotidiana della vita dell’uomo, la sfera privata delle sue emozioni, la dimensione lavorativa, le tradizioni, i costumi, gli ideali.

Queste tematiche sono le stesse che ispirarono i princìpi fondamentali della nostra Costituzione, cioè i primi 12 articoli, che enunciano i diritti e i doveri dei cittadini per la tutela della loro dimensione sociale, politica, religiosa ed economica.

L’arte e la Costituzione sono come due facce della stessa medaglia: entrambe concedono uno spazio in cui uomini e donne possono esprimere l’essenza della civiltà.

IL LAVORO è LA BASE DELLO STATO

Articolo 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


L’articolo 1 della nostra Costituzione afferma l’importanza del lavoro per la crescita economica e culturale della nostra società e sancisce il principio democratico secondo cui la sovranità, cioè il potere di decidere, appartiene esclusivamente al popolo.

E NELL’ARTE?

Le numerose rappresentazioni del lavoro nella Storia dell’Arte ci ricordano in quanti modi diversi esso sia stato vissuto. Alcuni dipinti ottocenteschi, per esempio, raccontano il lavoro minorile in fabbriche o miniere, in altre opere si enfatizza l’alienazione dell’uomo quando diventa vittima di spazi lavorativi insalubri.

Nell’opera di Fernand Léger,  Costruttori con fune, intuiamo invece l’importanza del lavoro come esperienza comunitaria e condivisa.

Le figure in azione, i colori vivaci e le linee dinamiche dell’edificio in costruzione evocano il ritmo dei lavoratori che con impegno svolgono un compito comune. Progettare, costruire, inventare sono azioni che migliorano la condizione umana e di tutta la società.

 pagina 539 

LA CULTURA E LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE

Articolo 9

La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.


Nell’articolo 9 si afferma che lo Stato custodisce il motore dello sviluppo sociale, economico e culturale del Paese, promuovendo la ricerca scientifica, considerata fondamentale per il benessere dei cittadini, e tutelando il paesaggio e il patrimonio storico-artistico.

E NELL’ARTE?

Al centro dello sviluppo scientifico, culturale e artistico c’è sempre l’essere umano che, grazie all’aiuto dello Stato, contribuisce a preservare e rinnovare l’identità di una nazione.

Simbolicamente questo articolo può essere rappresentato dall’ Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (p. 266). L’uomo, inscritto nel quadrato e nel cerchio, simboli della Terra e del Cielo, inscena la sua più nobile dimensione: il dialogo tra il mondo spirituale e quello terreno.

Questi due mondi si incontrano nelle azioni umane, in ciò che si è capaci di creare e inventare. Nell’arte, nella scienza e nella tecnica. Ogni manifestazione umana deve essere promossa e tutelata proprio perché è la sintesi di questi due mondi.

 pagina 540 

No alla guerra

Articolo 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali [...].


La Costituzione, con l’articolo 11, rifiuta la guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati: i contrasti devono essere affrontati in modo pacifico, attraverso accordi, strumenti diplomatici e con l’ausilio delle organizzazioni internazionali, per poter costruire e diffondere una cultura di pace.

E NELL’ARTE?

In molti Paesi del mondo la vita viene stravolta dalla guerra ogni giorno; in altri, si subiscono le conseguenze economiche di conflitti anche lontani. Le immagini e i servizi televisivi possono suscitare in noi grande indignazione, paura, senso di impotenza o anche di distanza, ma alla guerra non si può mai rimanere indifferenti.

Osservare opere di artisti che hanno vissuto il conflitto in prima persona ci fa comprendere il dramma umano dell’abbrutimento, non ci lascia dimenticare la violenza.

Nel  Sopravvissuto, il pittore tedesco George Grosz rivela il significato profondo della guerra. L’immagine del sopravvissuto non comunica alcuna accezione positiva. L’uomo disteso in mezzo a macerie e distruzione, armato fino ai denti, sembra nuotare disperato nel fango, alla ricerca di acque più calme. L’ipotesi della vittoria non lo allontana dall’orrore di ciò che ha vissuto. Il suo sguardo trasmette smarrimento e dolore. La guerra non colpisce soltanto città e costruzioni, ma devasta l’essenza stessa dell’essere umano.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi