LEGGI L’OPERA
RENZO PIANO
CENTRO CULTURALE JEAN-MARIE TJIBAOU
1991-1998
CHE COS’È
Il ▶ Centro Culturale Jean-Marie Tjibaou è un complesso architettonico che sorge nei pressi di Nouméa, la capitale della Nuova Caledonia, una grande isola francese nel sud dell’Oceano Pacifico. Il centro tutela e promuove la cultura dei kanak, la popolazione originaria dell’isola.CHI L’HA COMMISSIONATO E PERCHÉ
Il complesso è dedicato alla memoria di Jean-Marie Tjibaou, leader indipendentista kanak, morto in un attentato nel 1989. L’anno successivo il governo francese bandisce un concorso per la realizzazione del centro e la gara è vinta dall’architetto Renzo Piano.COM’È FATTO
Il centro sorge su una penisola, quindi è circondato su tre lati dall’oceano, ed è immerso nella rigogliosa vegetazione della Nuova Caledonia. Per il suo progetto, l’architetto studia attentamente gli usi, i costumi e le tecniche costruttive dei kanak. Infatti, è prendendo spunto dai villaggi locali che realizza un insieme di costruzioni e spazi aperti destinati a varie funzioni.
I dieci edifici che costituiscono il complesso sono suddivisi in tre gruppi:
- il primo comprende diversi spazi espositivi;
- il secondo ospita aree di ricerca, una sala conferenze e una biblioteca;
- l’ultimo è destinato ad attività didattiche e culturali.
Le costruzioni, simili a “case” tradizionali della zona, sono grandi strutture curve con un’altezza tra i 18 e i 28 metri rivestite con sottili listelli di iroko, un legno locale molto resistente all’umidità. Ne risulta una serie di “gusci” che ricordano gli intrecci vegetali delle costruzioni kanak e che bene si inseriscono nel paesaggio.
Oltre al legno e alla pietra, sono utilizzati anche materiali moderni, come vetro, alluminio e acciaio, e nuove tecnologie costruttive.
Nel rispetto dell’ambiente, le costruzioni sono studiate per risparmiare energia sfruttando il raffrescamento naturale della ventilazione. La posizione delle aperture è infatti attentamente orientata e il flusso d’aria proveniente dall’oceano è regolato da feritoie, che si aprono quando il vento è leggero (per consentire all’aria fresca di entrare), ma si chiudono quando la sua forza aumenta.
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi