IL SECONDO NOVECENTO

IL DESIGN

nuove forme per gli oggetti

A partire dal Dopoguerra, con il boom economico, aumenta la produzione di oggetti d’uso. I designer li progettano cercando di unire un aspetto gradevole e moderno alla funzionalità del prodotto.

IL SIMBOLO DI UN’EPOCA DI RINASCITA

Dagli anni Cinquanta, tutti desiderano possedere un frigorifero, un aspirapolvere o un’automobile. I designer sono quindi chiamati dall’industria a progettare la forma di questi nuovi prodotti così da renderli funzionali, cioè comodi e facili da usare, piacevoli da vedere e adatti alla produzione industriale in serie.

Alla Fabbrica Italiana Automobili Torino (FIAT) si pensa di creare una piccola autovettura compatta, affidabile ed economica: un’auto “per tutti”.

È così che nel 1957 l’ingegnere Dante Giacosa (Roma, 1905 - Torino, 1996) disegna la  Fiat 500, una vettura rivoluzionaria per il suo design semplice dalle linee arrotondate e con un tettino in tessuto pieghevole di serie, che evoca l’idea di una decappottabile di lusso.

Grazie alla Fiat 500, Giacosa è premiato con il Compasso d’oro, il più importante riconoscimento italiano per il design.

UN’insolita seduta

Dagli anni Sessanta alcuni designer iniziano ad allontanarsi dall’idea di funzionalità in favore di una libertà creativa che accentui l’aspetto giocoso e bizzarro. Le loro realizzazioni sembrano essere più opere d’arte che oggetti di consumo, come la  Seduta Pratone.

Realizzata dal Gruppo Strum, composto da tre giovani architetti torinesi (Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso), l’oggetto rimanda alla Pop Art per la sua semplicità e ironia.

La “poltrona”, formata da grossi fili d’erba in poliuretano (una specie di gomma spugnosa), invita a sedersi in maniera libera, alla ricerca della posizione più comoda, assicurata dall’elasticità del materiale.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi