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La Silver Factory di Warhol

Un luogo per la creatività

Il 28 gennaio 1964 Andy Warhol inaugura il suo studio a New York chiamato The Factory (“La fabbrica”): il nome sottolinea la produzione seriale delle sue opere, ottenute con la stampa serigrafica.

Questo spazio non è solo uno studio dove si può dipingere, ma un vero e proprio laboratorio in cui si può fare di tutto, dove non ci sono regole e dove chiunque può entrare ed esprimersi liberamente perché, come sostiene Warhol, solo la libertà può generare creatività.

Un evento drammatico

Nella Factory si organizzano grandi feste glamour a cui partecipano tutti, dalle stelle del cinema agli artisti più sconosciuti: diventa il centro della vita newyorkese negli anni del boom economico, quando ormai è lontano il ricordo della guerra.

Nel 1968 lo studio viene spostato in un altro edificio della città e anche qui senza nessun controllo si può entrare e uscire. Il 3 giugno di quello stesso anno Valerie Solanas, una ragazza instabile che ha lavorato con Warhol, entra nella Factory con una pistola e spara. Tre pallottole raggiungono l’artista, che sopravvive grazie a un delicato intervento.

Questo episodio chiude simbolicamente la spensierata epoca degli anni Sessanta.

COMPETENZE IN GIOCO

La Factory viene utilizzata anche come sala prove da un gruppo rock prodotto da Warhol, i Velvet Underground, che collaborano con la cantante-modella Nico. La copertina del loro album di debutto, intitolato The Velvet Underground & Nico, viene disegnata dall’artista e diviene una vera e propria icona, tanto da far dimenticare il nome del disco che tutti chiamano “banana album”.

  • Scegli un album o una canzone che ti piace e disegna una nuova copertina-icona dal forte impatto visivo.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi