L’ESPRESSIONISMO

il nuovo mondo dell’interiorità

In Germania, all’inizio del XX secolo, l’Espressionismo si propone di rappresentare i sentimenti più intimi dell’uomo, attraverso un utilizzo inusuale di colori, forme e composizioni.

UN’ARTE CHE PARLA DI EMOZIONI

L’Espressionismo è un movimento artistico che racconta il mondo delle emozioni.

Contrapponendosi all’Impressionismo, che registra sulla tela la realtà così come si presenta, l’Espressionismo elabora invece il sentimento che la realtà provoca nel soggetto che la guarda.

Così il paesaggio, la strada di città o le figure vengono rappresentati in base allo stato d’animo del pittore: per questo l’artista deforma le composizioni e usa colori forti e violenti, non corrispondenti alla realtà esteriore.

MUNCH, un PRECURSORE

L’infanzia di Edvard Munch (Løten, Norvegia, 1863 - Oslo, 1944) è segnata dalla povertà e da gravi lutti familiari.

Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Oslo e aver viaggiato in tutta Europa, nel 1892 giunge a Berlino dove, con le sue opere, ispira quelli che saranno gli artisti dell’Espressionismo. Per realizzare le sue tele, infatti, Munch parte dal suo “io” più intimo.

Tra le sue opere più note è l’ Urlo, un dipinto che scaturisce da un’esperienza personale. Il pittore racconta che una sera, mentre percorre un sentiero sopra la città di Oslo, di colpo vede il cielo tingersi di rosso sangue e sente un urlo, forte e potente.

Quel grido non è reale, ma è percepito dall’artista e rispecchia il suo turbamento e la sua sofferenza.

È l’urlo della paura e dell’angoscia esistenziale che si riflettono nel volto deformato dell’uomo in primo piano, nell’uso di tinte forti e contrastanti e in quell’ondeggiare di linee curve che, partendo dalla testa e dalle mani della figura, si propagano tutt’intorno come onde sonore.

 pagina 443 

KIRCHNER, UNA DISPERATA SOLITUDINE

Pittore inquieto e complesso, Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg, Germania, 1880 - Davos, Germania, 1938) inizia il suo percorso artistico a Dresda, dove entra in contatto con le più rivoluzionarie tendenze dell’epoca, compresa la pittura esistenziale di Munch.

Nel 1905 dà vita, insieme ad alcuni amici, al gruppo Die Brücke (“Il ponte”), uno dei primi e dei più importanti nuclei dell’Espressionismo tedesco: il nome scelto allude al desiderio di creare un “ponte” con tutti i fermenti artistici innovativi presenti in Europa.

Nel 1911 l’artista si trasferisce a Berlino, per poi spostarsi a Monaco.

Allo scoppio della Prima guerra mondiale, decide di arruolarsi, ma nel 1915 viene colpito da un fortissimo esaurimento nervoso, i cui postumi si faranno sentire per il resto della vita. Morirà suicida.

Uno dei temi prediletti di Kirchner è la vita cittadina

In  Potsdamer Platz notiamo in primo piano due donne raffigurate in piedi su una sorta di spartitraffico ovale: il mondo che l’artista illustra appare dominato dall’indifferenza e da una profonda solitudine, due sentimenti espressi nei volti assenti e spigolosi delle figure, allungate in maniera innaturale.

Questo senso di irrealtà e di angoscia è reso anche attraverso una definizione dello spazio decisamente non naturalistica, con gli edifici dal profilo tagliente che sembrano sul punto di scivolare, nonché dall’uso di colori forti, contrastanti e poco realistici.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi