L’ARTE DEL PRIMO NOVECENTO

LE PRIME AVANGUARDIE

Nei primi due decenni del XX secolo nascono numerosi movimenti artistici in tutta Europa che, opponendosi alle accademie, promuovono un’arte nuova. Si parla di avanguardie, un termine che indica l’intento di questi gruppi di rompere con la tradizione, a favore di un’illimitata libertà di espressione.

Nei primi anni del secolo gli artisti appartenenti al gruppo Die Brücke (“Il ponte”) in Germania e ai fauves (“belve”) in Francia considerano le proprie opere un mezzo per esprimere la propria interiorità, attraverso l’utilizzo di colori forti e vibranti. Nel 1907 a Parigi nasce il Cubismo, grazie al contributo di Pablo Picasso: è un movimento che scompone la realtà attraverso molteplici punti di vista poi sovrapposti nella rappresentazione.

Intanto, nel 1909, un gruppo di artisti italiani dà vita al Futurismo, una corrente che racconta la velocità dei tempi moderni.

Nel 1911 in Baviera, nella Germania del Sud, si sviluppa Der Blaue Reiter (“Il cavaliere azzurro”) dall’esperienza dell’artista russo Vasilij Kandinskij. La nuova corrente presuppone l’abbandono della pittura figurativa, ossia quella che rappresenta la realtà, in favore di un’arte fondata su colori, punti, linee e forme. È l’inizio dell’Astrattismo che troverà grande seguito anche nei decenni a venire.

L’ARTE COME PROVOCAZIONE E COME SOGNO

Durante la Prima guerra mondiale, in aperta ribellione a ogni convenzione sociale e a tutta l’arte tradizionale, nasce il Dadaismo.

Alcuni degli artisti dadaisti aderiranno poi al Surrealismo, un movimento che desidera dare voce all’io più intimo, facendosi guidare dall’inconscio, la parte umana più segreta, che si esprime attraverso i sogni.

DALLA METAFISICA AL RITORNO ALL’ORDINE

Intorno al 1910, in Italia si afferma con Giorgio de Chirico la Metafisica, una nuova corrente che, in maniera simile all’antica filosofia da cui prende il nome, vuole andare “al di là della realtà fisica” per cercare di carpire l’anima più intima delle cose. Negli stessi anni, artisti provenienti da Paesi diversi, come il russo Marc Chagall o il livornese Amedeo Modigliani, si trasferiscono nella capitale francese e adottano nuovi e personalissimi linguaggi: queste differenti esperienze vengono identificate con l’espressione “Scuola di Parigi”.

Intanto, in opposizione alle avanguardie, già intorno agli anni Venti del Novecento, si assiste a un “Ritorno all’ordine”, ossia al recupero dell’arte figurativa della tradizione italiana del Rinascimento e dell’arte antica.

LE VIE DELL’ARCHITETTURA

Nel Primo dopoguerra anche l’architettura vive un profondo rinnovamento, caratterizzato dall’utilizzo di nuovi materiali e nuove forme. Il tedesco Walter Gropius e il francese Le Corbusier progettano oggetti ed edifici funzionali alle esigenze della società: originano così il design e l’architettura razionalista. Contemporaneamente, negli Stati Uniti, Frank Lloyd Wright costruisce edifici che si fondono in maniera mirabile con la natura circostante. Si parla in questo caso di architettura organica.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi