Inquieto, Gauguin fugge dalla corruzione di Parigi e cerca rifugio in un mondo incontaminato. Le sue opere sono dominate da un colore intenso, steso in ampie campiture segnate da un contorno marcato.
IL POSTIMPRESSIONISMO
PAUL GAUGUIN
(1848-1903)
dalla Francia a Tahiti
UN ARTISTA SEMPRE IN movimento
Nato a Parigi, Gauguin conosce il viaggio e l’esotico fin dalla primissima infanzia, che trascorre con la famiglia in Perù. Rientrato a Parigi, diciassettenne si imbarca come marinaio. Tornato in Francia, l’impiego da agente di borsa gli dà stabilità economica e gli permette di avvicinarsi all’arte, prima come collezionista di opere impressioniste e poi come pittore dilettante.
Nel 1884, a causa di una crisi finanziaria, decide di dedicarsi completamente alla pittura e torna a viaggiare, alla ricerca di mondi lontani, ancora non contaminati: la società di Tahiti, avvolta in un alone misterioso e sacro, ispirerà i suoi lavori più celebri.
LA PASSIONE PER UN MONDO “PRIMITIVO”
Durante il suo primo soggiorno in Polinesia, Gauguin dipinge ▶ Donne di Tahiti, un’opera apparentemente semplice.
Due donne indigene siedono sulla sabbia, in un’atmosfera calma e malinconica dominata dal silenzio; quella di destra stringe tra le mani le foglie che deve intrecciare. L’immobilità della scena è interrotta solo dalle poche onde bianche che increspano il mare. La tela sembra quasi non riuscire a contenere le due figure, accentuando così l’impressione di monumentalità dei loro corpi. La profondità dello spazio è indicata dalla posizione della donna con il pareo rosso a fiori, scorciata in diagonale. Il colore acceso del suo abbigliamento contrasta con il rosa tenue della tunica dell’amica.
Le acque dell’oceano sono rese attraverso la sovrapposizione di ampie fasce di grigio e verde. Le campiture di colore sono racchiuse da linee di contorno, ricordo delle stampe giapponesi tanto amate da Gauguin.
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi