IL POSTIMPRESSIONISMO

l’arte si apre alla sperimentazione

La rivoluzione dell’Impressionismo innesca molte ricerche: nascono in Francia diverse tendenze pittoriche che, pur partendo da quella esperienza, rifiutano l’idea dell’opera come visione istantanea.

le correnti di fine secolo

Il termine Postimpressionismo non indica un movimento organizzato, ma l’insieme di esperienze di singoli artisti con personalità ben distinte che, superando le ricerche dell’Impressionismo, danno vita a proposte del tutto originali.

I pittori del Postimpressionismo recuperano la forma definita dal contorno e non disdegnano il lavoro in studio. Le loro opere non sono concepite per rappresentare l’attimo e la realtà in maniera naturale, ma come mezzo per comunicare la propria idea di arte.

  • Paul Cézanne (p. 415) ricerca la perfezione delle forme nella geometria, come puoi vedere nel  Canestro di mele;
  • Paul Gauguin (p. 416) usa una linea di contorno netta e colori forti e piatti, preferendo temi esotici;
  • Vincent van Gogh (p. 417) dà voce ai suoi stati d’animo attraverso un uso espressivo del colore;
  • Henri de Toulouse-Lautrec (p. 422) ricorre a un contorno netto ispirato all’arte giapponese per rappresentare la Parigi notturna.

POINTILLISME E DIVISIONISMO

In questo periodo, si sviluppano due correnti accomunate da tecniche simili: il Pointillisme (Puntinismo) in Francia e il Divisionismo in Italia (p. 424).

Sulla base delle ricerche impressioniste, i colori puri sono accostati in piccoli punti, come nel  Circo di Georges Seurat, o con brevi pennellate, nel caso del Divisionismo.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi