L’ARTE ci parla di... INVENZIONI E INNOVAZIONI
La fotografia
IL DAGHERRÒTIPO
Nel 1837 il francese Louis Daguerre inventa un vero e proprio apparecchio fotografico, che battezza “dagherròtipo”: l’immagine ripresa dalla macchina viene impressa, dopo una lunga esposizione alla luce, su di una lastra di rame rivestita con un foglio d’argento. Grazie a una serie di reazioni chimiche, l’immagine viene fissata sul supporto. La tecnica ha però dei limiti: i tempi di esposizione sono lunghi e ogni lastra è unica e non riproducibile. Per questo i primi dagherròtipi, come la ▶ Natura morta di Daguerre, riproducono oggetti inanimati: per le persone è difficile rimanere immobili in posa per molti minuti!
Con il passare del tempo nasce la fotografia vera e propria, che conosce un grande successo grazie all’uso di nuovi materiali, alla riduzione dei tempi di posa e alla possibilità di riprodurre la stessa immagine più volte su carta.
IL RAPPORTO CON LA PITTURA
Le fotografie vengono immediatamente apprezzate dagli artisti, in particolare dagli impressionisti, e diventano per loro un mezzo per esplorare il mondo.
Pur rappresentando fedelmente la realtà, infatti, le fotografie sono frutto – come le opere d’arte – di un’interpretazione personale di chi le realizza e dirigono la percezione dell’osservatore.
I pittori le usano come strumento per studiare inquadrature e tagli prospettici innovativi, per indagare le luci e le ombre e osservare con attenzione il movimento, in tutte le sue piccole variazioni.
Il pioniere della fotografia in movimento, che poi porterà alla nascita del cinema, è il britannico Eadweard Muybridge.
COMPETENZE IN GIOCO
Partendo dalle opere impressioniste che hai incontrato in questa unità, prova a riconoscere quelle che hanno un taglio fotografico, cioè in cui le figure e gli oggetti non sono completamente compresi nel rettangolo del dipinto.
- Scegline una a tuo piacimento e prova a immaginare che cosa sta accadendo fuori campo.
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi