L’IMPRESSIONISMO

EDGAR DEGAS

(1834-1917)

lo studio del movimento

Degas condivide con gli impressionisti l’interesse per la vita moderna, in particolare per le corse dei cavalli e il teatro, ma rifiuta l’idea di una pittura immediata.

L’ARTE COME RICERCA RIGOROSA

Nato a Parigi, Degas si può dedicare alla pittura, la sua vera passione, solo dopo la laurea in Giurisprudenza.

In seguito a un lungo soggiorno di studio in Italia, rientra a Parigi e comincia a frequentare gli impressionisti.

La sua ricerca si svolge però tutta tra le pareti dello studio e non all’aria aperta.

Nel corso della sua vita si dedica con costanza a un ristretto numero di soggetti: il mondo delle corse dei cavalli e quello del teatro, soprattutto della danza, che rappresenta in numerose varianti concentrandosi sulla gestualità dei corpi e sul movimento, indagati anche grazie alla nuova tecnica della fotografia.

In vecchiaia, colpito da una progressiva perdita della vista che lo renderà cieco, abbandona la pittura a olio e a pastello per dedicarsi alla scultura.

GRAZIOSE BALLERINE

Uno dei primi dipinti dedicati al mondo del balletto è  La lezione di danza, che coglie un momento di riposo dietro le quinte del teatro dell’Opera di Parigi.

L’anziano maestro, che si appoggia al bastone con il quale segna il ritmo della musica e corregge la postura, appare isolato nell’elegante sala lungo le cui pareti stanno le giovani allieve.

Le ballerine, colte in una varietà di atteggiamenti, appaiono naturali e spontanee: chi si gratta la schiena, chi agita il ventaglio, chi si sistema l’acconciatura o l’orecchino, chi ripassa gli ultimi passi e chi cerca di riposarsi. Pur utilizzando macchie di colore accostate tra di loro per rendere la luce, Degas si distacca dall’Impressionismo poiché impiega la linea e il disegno e utilizza una decisa impostazione prospettica.

Lo spazio è infatti fortemente scorciato, costruito con un taglio in diagonale che è accentuato dalle lunghe linee di giunzione delle assi del pavimento. Alcuni personaggi appaiono “tagliati” dai limiti della tela, quasi a voler replicare l’inquadratura di una fotografia.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi