IL VEDUTISMO

CANALETTO

(1697-1768)

il pittore di Venezia

È l’artista che cattura la bellezza e l’atmosfera della laguna in scorci “da cartolina” molto apprezzati dai viaggiatori stranieri.

UN APPROCCIO SCIENTIFICO

Agli inizi della carriera, il veneziano Giovanni Antonio Canal, noto come Canaletto, segue le orme del padre, uno scenografo teatrale. Ma il richiamo della pittura è forte e, dopo un viaggio a Roma, inizia a dipingere paesaggi di fantasia con rovine classiche, e infine si dedica a scorci urbani e vedute.

Le sue opere appartengono al genere del Vedutismo, caratterizzato da un attento studio della luce e degli effetti atmosferici e da una rappresentazione molto fedele della realtà, ottenuta anche grazie all’uso della camera ottica, “antenata” della macchina fotografica.

Mercanti e collezionisti di tutto il mondo si contendono i quadri di Canaletto, che continuerà a dipingere e a riscuotere successi fino alla morte.

AFFASCINARE L’OSSERVATORE

Nel presentare i luoghi più belli e caratteristici della sua città, Canaletto fa ricorso anche alla sua esperienza da scenografo. Per esempio, nella  Veduta del Palazzo Ducale di Venezia, l’artista si cimenta con un soggetto che compare più volte nella sua produzione, ma, per aumentare la maestosità di questa immagine, sceglie il punto di vista di maggior impatto visivo: quello dall’acqua. È lo scorcio che apparirebbe all’improvviso davanti agli occhi di un visitatore giunto dal mare: impossibile rimanere indifferenti al fascino degli edifici più noti della città, colpiti da una luce nitida che ne esalta i più piccoli dettagli architettonici.

Il pittore restituisce anche l’immagine di una Venezia “viva” e operosa, con i gondolieri e i pescatori che si affannano in primo piano.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi