IL ROCOCÒ

GIAMBATTISTA TIEPOLO

(1696-1770)

fra teatralità e illusionismo

Tiepolo è uno dei massimi esponenti del Rococò in pittura. Nelle sue opere predilige i colori luminosi e vivaci, i grandiosi effetti scenografici e le soluzioni fantasiose.

DA VENEZIA ALLE CORTI EUROPEE

Tiepolo muove i primi passi di pittore nella sua città natale, Venezia, ricca di capolavori dei grandi maestri del Cinquecento e fucina di nuovi talenti.

È un artista instancabile e veloce, che passa con disinvoltura dall’affresco alla tela, dai temi sacri ai soggetti mitologici. Viene definito dai contemporanei tutto “spirito e foco”, per la sua tendenza a realizzare opere grandiose e teatrali. Molto apprezzato, Tiepolo lavora per ordini religiosi, nobili e sovrani, muovendosi tra Venezia, Udine e Milano. Finché la sua fama supera i confini italiani: nel 1751 il principe di Würzburg, in Germania, lo chiama per decorare il suo palazzo e un decennio dopo l’artista parte alla volta di Madrid per lavorare a nuove opere, accompagnato dai figli Giandomenico e Lorenzo, anch’essi pittori. È qui che morirà.

UN RAFFINATO APPUNTAMENTO

Nel salone da ballo del veneziano Palazzo Labia, dimora di una nobile famiglia, Tiepolo realizza un ciclo dedicato alle Storie di Antonio e Cleopatra.

Nell’ Incontro tra Antonio e Cleopatra il generale romano, avvolto in un manto rosso, è appena sbarcato a terra e ha preso per mano la regina d’Egitto, vestita in modo raffinato: i due protagonisti avanzano con eleganza e ostentazione, come se volessero offrirsi allo sguardo degli invidiosi.

L’effetto di teatralità è accentuato dalle figure ai lati, che movimentano la scena: il servo sulla destra trattiene a stento un cane e il cavallo, che spunta dalla sinistra, guarda l’osservatore.

Il tema è di carattere storico ma Tiepolo lo rende attuale, vestendo Cleopatra come un’elegante donna veneziana del proprio tempo.

 pagina 357 

ALLA CORTE DEL PRINCIPE DI BAVIERA

La grande capacità di Tiepolo di realizzare scene dal forte impatto visivo e di grande fantasia trova massima espressione negli affreschi della volta dello scalone d’onore del Palazzo di Würzburg, la residenza del principe-vescovo bavarese. Il tema del ciclo, realizzato con l’aiuto del figlio Giandomenico, è l’omaggio reso al committente dalle quattro parti del mondo allora conosciuto.

La volta si apre al centro sull’ Olimpo e i quattro continenti: in un cielo dipinto con colori chiari e brillanti, anche se ingombro di nuvole, Apollo, dio del sole e protettore delle arti, porta la luce al mondo.

Lungo tutto il perimetro della scena si affollano personaggi storici e di fantasia, animali e oggetti, tutti raffigurati con forte scorcio prospettico.

Queste figure, tratteggiate con colori più scuri rispetto all’Olimpo, costituiscono il corteo dei quattro continenti, rappresentati come giovani donne sedute a cavalcioni di un animale (l’alligatore per l’America, il toro per l’Europa, il dromedario per l’Africa, l’elefante per l’Asia).

I cortei si muovono lungo un cornicione dipinto che prosegue illusionisticamente l’architettura dell’ambiente sottostante; alcune figure sembrano sporgersi e quasi invadere lo spazio reale della sala.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi