IL MANIERISMO

DUE PITTRICI D’ECCEZIONE

ritratti e racconti di famiglia

Il Manierismo in Emilia Romagna e in Lombardia trova una superba e singolare interpretazione nelle opere di Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana.

SOFONISBA ANGUISSOLA: A “SCUOLA” DA MICHELANGELO

Figlia di un’aristocratica famiglia piacentina trasferitasi a Cremona, Sofonisba Anguissola (Cremona, 1532 - Palermo, 1625) viene avviata fin da piccola all’educazione artistica. A ventidue anni la giovane è a Roma, dove ha occasione di incontrare Michelangelo, che diventa suo nuovo maestro.

Al rientro, la pittrice si dedica con passione al genere del ritratto e ai dipinti di tema domestico, dove raggiunge esiti altissimi, come nel disegno del  Fanciullo morso da un gambero.

Qui l’indubbia capacità ritrattistica emerge pienamente nell’espressione di dolore di uno dei due bambini, entrambi ritratti in posa molto naturale e abbigliati secondo la moda del tempo.

Lavinia Fontana, pittrice bolognese

Stimata dai colleghi e richiestissima da importanti committenti, Lavinia Fontana (Bologna, 1552 - Roma, 1614) si forma nella bottega del padre Prospero, dimostrando subito una certa propensione per il genere del ritratto, cui si dedica con passione per tutta la sua carriera.

Nel  Ritratto di Antonietta figlia di Gonsalvo, al di là dell’aspetto curioso della bambina affetta da ipertricosi (iperproduzione di peli), si nota l’abilità con cui l’artista riproduce la stoffa dell’abito lucente e la grafia elegante della lettera posta in bella vista.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi