IL MANIERISMO

GIAMBOLOGNA

(1529-1608)

una nuova idea di scultura

Fiammingo di origine ma fiorentino di adozione, Giambologna è lo scultore della forza e della bellezza, della grazia e del movimento.

AL SERVIZIO DEI MEDICI

Giambologna, italianizzazione del nome francese Jean de Boulogne, nasce a Douai, città oggi della Francia ma un tempo delle Fiandre, e giunge a Roma per perfezionare la sua formazione intorno al 1550.

Dalla città pontificia si sposta a Firenze e qui rimane fino alla fine dei suoi giorni, diventando lo scultore di corte della famiglia Medici e lavorando per ben tre granduchi. Per questi, Giambologna si specializza nella creazione di statue in bronzo di svariate dimensioni, che diventano doni prediletti per i sovrani di tutta Europa. La sua fonderia resterà attiva per oltre due secoli dopo la sua morte.

figure in equilibrio

È il granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici a richiedere a Giambologna un  Mercurio bronzeo per la propria villa romana sul Pincio.

Il dio messaggero degli dèi, riconoscibile per il cappello alato, le ali ai piedi e il caducèo (il bastone con due serpenti attorcigliati), è raffigurato nell’atto di spiccare il volo. Il peso della figura poggia sulla punta del piede sinistro, che si regge sul getto d’aria soffiato da Zefiro, dio del vento.

Per dimostrare le sue capacità tecniche, Giambologna crea un’opera estremamente leggera eppure forte, secondo il modello michelangiolesco.

La sua sperimentazione sul tema dell’equilibrio diventa modello per le future generazioni di artisti.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi