LEGGI L’OPERA

TIZIANO

VENERE DI URBINO

1538, olio su tela, 119×165 cm

CHE COS’È

La  Venere di Urbino raffigura una giovane donna nei panni di Venere, dea del- l’amore e della bellezza.

CHI L’HA COMMISSIONATA E PERCHÉ

A richiedere il dipinto a Tiziano è Guidobaldo della Rovere, erede del Ducato di Urbino. Probabilmente il committente voleva un’opera che facesse riferimento al matrimonio con Giulia da Varano, sua sposa dal 1534.

COM’È FATTA

Distesa nuda su un letto dalle lenzuola spiegazzate, una giovane donna guarda verso lo spettatore. Con una mano nasconde il pube, mentre con l’altra regge un mazzolino di rose, fiore legato a Venere. Ha i capelli sciolti che ricadono sulle spalle, indossa un anello al dito mignolo e un bracciale d’oro con pietre preziose. Ai piedi del letto dorme un cagnolino, simbolo della fedeltà coniugale.

Lo sfondo mostra il raffinato ambiente di un palazzo veneziano del Cinquecento, con una loggetta che si apre su un cielo rosato. Due inservienti sono affaccendate: una fruga all’interno di un cassone mentre l’altra, in piedi, tiene sulla spalla l’abito nuziale che dovrà vestire la donna in primo piano. Tiziano costruisce l’opera attraverso un colore denso e caldo messo in risalto dalla luce, che accarezza il corpo della giovane esaltando la morbidezza delle sue forme.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi