IL RINASCIMENTO MATURO

RAFFAELLO

(1483-1520)

il pittore della grazia

Cresciuto nell’ambiente raffinato della corte di Urbino, Raffaello dipinge figure morbide e delicate e racconta sentimenti teneri.

L’ESORDIO NELLA BOTTEGA DI PERUGINO

Raffaello Sanzio nasce nel 1483 a Urbino. È figlio del pittore Giovanni Santi e proprio nella bottega paterna apprende i primi rudimenti dell’arte.

All’età di undici anni rimane orfano e abbandona la città natale per raggiungere Perugia, dove entra nella bottega di Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve, Perugia, 1448 ca. - Fontignano, Perugia, 1523), da cui acquisisce quel senso di grazia e di armonia che caratterizzerà il suo linguaggio.

Tuttavia, pur partendo dallo stile del Perugino, Raffaello intraprende subito una strada diversa, come testimonia il confronto del suo  Sposalizio della Vergine con l’opera di medesimo soggetto del maestro.

La composizione sembra simile: nella parte superiore del dipinto c’è, in entrambi, un grande tempio cui si accede da una scalinata, mentre in basso, in primo piano, sono disposti gli attori della scena con al centro gli sposi.

Le similitudini, però, finiscono qua. Non solo l’edificio di Raffaello è di forma molto più complessa, ma anche le figure hanno una naturalezza assente nell’opera di Perugino, dove tutto è molto più impostato e fermo.

Osserva, per esempio, il sacerdote, che in Raffaello si sposta leggermente di lato rispetto all’asse centrale del dipinto. Rompe lo schema anche il giovane in primissimo piano a destra, raffigurato mentre spezza un bastone col ginocchio.

 pagina 281 

una “nuova” madonna

Nel 1504 Raffaello giunge a Firenze, dove in quello stesso anno sono presenti anche Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti. Il giovane ha così l’occasione di entrare in contatto con le nuove sperimentazioni dei due maestri e ne rimane profondamente colpito.

Anche dopo il trasferimento definitivo a Roma, nel 1508, Raffaello dimostra di aver fatto proprio lo sfumato di Leonardo: lo si comprende bene in ogni sua opera, in particolare nei dipinti su tavola, come la  Madonna della seggiola.

Maria è seduta su una seggiola (da cui il nome dell’opera) all’interno di un ambiente domestico e tiene in braccio Gesù, alle cui spalle è il piccolo san Giovanni Battista. La composizione delle figure sembra seguire la rotondità della cornice: infatti la Vergine piega la testa verso quella del figlio, ad assecondare la geometria della tavola.

A colpirci è la grazia con cui sono raffigurati i protagonisti, la rappresentazione degli affetti e l’attualizzazione del soggetto: l’artista ha infatti inserito elementi tipici del suo tempo, come il drappo intorno alla testa di Maria e la sciarpa di seta che le copre le spalle, tessuti di gran moda nel Cinquecento, e la sedia “camerale”, destinata agli alti dignitari della corte papale.

Che sia stato il pontefice in persona a commissionare l’opera? Ci sono buone probabilità, poiché dal 1508 fino alla morte, Raffaello è l’artista di riferimento dei papi!

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi