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L’affresco

Già utilizzato nell’antichità, l’affresco viene messo a punto nel Medioevo, quando sostituisce il costoso mosaico.

Il termine indica una pittura murale ottenuta stendendo pigmenti colorati, diluiti in acqua, sull’intonaco (lo strato di preparazione del muro) ancora fresco, cioè umido: con il tempo, la calce dell’intonaco si indurisce, l’acqua del colore evapora e il pigmento resta imprigionato sul muro asciutto.

le fasi di realizzazione

Innanzitutto, si prepara la parete per la decorazione con uno strato di intonaco (arriccio). Si tracciano poi delle linee di riferimento su cui gli artisti abbozzano il disegno a mano libera con il carboncino, oppure a sinopia 1, ovvero con un pigmento rosso.

Questo disegno preparatorio può anche essere eseguito a spolvero 2: in questo caso viene realizzato prima in bottega su cartoni di grandezza uguale a quella definitiva, che poi vengono bucherellati lungo i contorni, appoggiati sull’intonaco e tamponati con un sacchetto di polvere di carbone che, passando attraverso i fori, lascia una traccia sul muro.

Per grandi decorazioni, si procede a “giornate”: l’artista ricopre la porzione di parete che intende affrescare in quel giorno con uno strato di intonaco sottile per vedere bene il disegno preparatorio sottostante 3. Quindi dipinge la parte prevista, completandola in ogni particolare, eventualmente anche con dettagli “a secco”, ovvero stendendo il colore sulla parete ormai asciutta 4.

COMPETENZE IN GIOCO

Realizza su un foglio il ritratto di un tuo compagno e bucherella i contorni della figura con la punta del compasso. Su un grande foglio di carta da pacchi disponi il tuo elaborato accanto a quello fatto dai tuoi compagni. Ora picchiettate i contorni dei disegni con un sacchettino di cotone pieno di polvere di carbone o di materiale ­simile. Togliete il foglio ed ecco pronto il vostro “ritratto” di classe!

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi