Il devastante terremoto del 1997

Il terremoto che nell’autunno del 1997 si abbatte sulle regioni Umbria e Marche provoca la morte di diverse persone e gravissimi danni alle abitazioni e ai monumenti storici di molte città.

IL SIMBOLO DEL DISASTRO: ASSISI

Il crollo di una parte del soffitto della Basilica superiore di Assisi diventa, da subito, il simbolo tristemente noto del terribile evento sismico. Ma che cosa è accaduto precisamente? Immaginiamo di tornare indietro nel tempo, al 26 settembre di quell’anno, poco prima di mezzogiorno.

Nella basilica si trovano una ventina di persone tra tecnici della Soprintendenza, politici, giornalisti e frati: sono lì a verificare i danni di una scossa avvenuta la notte precedente e non si aspettano una nuova ondata sismica. Ma il terremoto arriva di colpo ed è ancora più forte di quello del giorno prima: quattro persone perdono la vita e una parte degli affreschi di Giotto e Cimabue crolla a terra. L’immagine di quel fumo così spesso da formare un muro di polvere rimbalza su tutti i giornali e su tutte le televisioni.

LA RINASCITA

La gravità della situazione non scoraggia e si decide di risanare velocemente l’edificio, patrimonio del mondo.

Dopo i primi interventi per mettere in sicurezza la chiesa, si procede con il recupero degli affreschi caduti a terra, frantumati in migliaia di piccoli pezzetti (circa 300 000).

Poi si passa al lavoro di classificazione: in base al colore, alla dimensione e alla tecnica, si stabilisce l’originaria collocazione di ciascun piccolo frammento e, una volta divise tutte le tessere, si dà avvio alla fase di ricostruzione e restauro.

Un lavoro da certosini che, nel giro di pochi anni, permette di ricollocare gli affreschi nella loro sede originale.