L’ARTE CAROLINGIA

L’ETÀ DELLA RINASCITA

Carlo Magno, nuovo imperatore

Con Carlo Magno, fondatore del Sacro Romano Impero, inizia per l’Europa un periodo di grande splendore. L’intento del nuovo imperatore è unire la tradizione classica antica con quella cristiana.

Una cappella per Carlo Magno

Il monumento simbolo della rinascita carolingia è la  Cappella Palatina del palazzo di Carlo Magno ad Aquisgrana, capitale del Sacro Romano Impero.

Consacrata nell’805, la cappella mostra riferimenti all’architettura tardoantica e bizantina, in particolare agli edifici di Ravenna. Rispetto alle strutture del passato, tuttavia, la Cappella Palatina è molto più slanciata, raggiunge infatti addirittura l’altezza di un palazzo di dieci piani (31 metri).

La cappella ha una pianta centrale, con deambulatorio ad anello sviluppato in altezza su doppio ordine, cioè su due livelli di colonne. La parte centrale è coperta da una cupola ottagonale.

Sotto un’arcata vicino all’ingresso, è situato il trono da cui Carlo Magno assisteva alle celebrazioni. Ancora oggi all’interno della Cappella riposano le sue spoglie che, pur riesumate più volte nel corso dei secoli, si sono conservate miracolosamente in maniera perfetta!

Dal mondo bizantino la cappella deriva, all’interno, l’uso di marmi colorati, la decorazione a mosaico e la doppia galleria con le colonne antiche prelevate a Roma e a Ravenna, come segno di continuità con la tradizione. In casi come questo si parla di materiali di “riuso”.

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Vuolvinio al servizio dei Franchi

Capolavoro dell’arte carolingia è senza dubbio l’ Altare di Sant’Ambrogio a Milano, realizzato agli inizi del IX secolo. Si tratta della prima opera della storia firmata dal suo creatore, Vuolvinio.

Destinato ad accogliere le reliquie di diversi santi, l’altare si compone di una cassa di legno su cui sono state applicate lamine d’oro e d’argento che raccontano episodi del Vangelo e della vita del santo.

I rimandi all’arte antica sono evidenti non solo nell’equilibrio della composizione, ma anche e soprattutto nella figura centrale di Cristo, che in posizione rigidamente frontale richiama i mosaici bizantini.

Storie della Storia dell’arte - volume B
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi