Gli spazi della basilica
Dal IV secolo sorgono le prime basiliche paleocristiane a pianta longitudinale, cioè sviluppata in lunghezza; la loro forma nasce dal riadattamento della basilica romana, edificio che serviva come aula di tribunale e luogo di affari (p. 103).
Gli spazi della basilica si definiscono fin da subito. La chiesa è preceduta spesso da un quadriportico, un cortile porticato su quattro lati, necessario per accogliere i catecumeni, ovvero coloro che non hanno ancora ricevuto il battesimo. Il lato del portico su cui si apre l’ingresso alla chiesa vera e propria è il nartece.
All’interno, la basilica è divisa normalmente in tre o più navate: si tratta di “corridoi” delimitati da colonne che suddividono lo spazio longitudinalmente; la navata centrale è sempre più ampia e alta delle laterali.
La parte intorno all’altare è il presbiterio (dal termine “presbiteri”, sacerdoti, cioè coloro che celebrano i riti): tale spazio è chiuso dal muro di fondo della chiesa, solitamente semicircolare o poligonale, che circoscrive l’area dell’abside.
La struttura che raccorda le navate all’abside e che è trasversale all’asse principale della chiesa è il transetto.