Con il riconoscimento del cristianesimo, i fedeli cominciano a costruire nuovi edifici di culto e a decorarli con figurazioni, per lo più a mosaico, che celebrano la gloria di Dio.
Bisogna dunque creare un repertorio di immagini. Nascono così i primi simboli cristiani che, per continuità con il passato, recuperano soggetti antichi, rileggendoli in chiave religiosa.
Esempio perfetto è l’adattamento della rappresentazione di Hermes con l’ariete sulle spalle (crioforo): questa figura mitologica di origine greca viene reinterpretata per raccontare una famosa parabola dei Vangeli in cui un pastore (Cristo) mette a rischio la sua vita per salvare una pecorella smarrita (un peccatore).
Una delle opere più note ispirate a questo soggetto è la statua del ▶ Buon Pastore, dove il pastore-Cristo è rappresentato nella piena giovinezza, vestito di una corta tunica, la borsa a tracolla e la pecora sulle spalle.
Il leggero movimento della testa dona al marmo un certo naturalismo, reso ancor più evidente dalla bocca schiusa del giovane.
Il cristianesimo prende spunto, per la nuova simbologia, anche dalla natura. Alcuni animali, in particolare, sono simboli perfetti per rappresentare il divino. Uno su tutti è il ▶ Pavone: ogni autunno, infatti, questo uccello perde le sue penne colorate per rimetterle a primavera. Un’immagine calzante per rappresentare la resurrezione di Cristo dopo la morte!
Nel IV secolo i cristiani creano un nuovo repertorio di immagini per celebrare ciò che per loro è importante. Oggi tocca a te!
Storie della Storia dell’arte - volume B
Dalle origini a oggi