4. Fra crisi e neoliberismo in Occidente

4 Fra crisi e neoliberismo in Occidente

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Agli inizi degli anni Settanta, dopo quasi trent’anni di costante crescita, l’economia dei paesi industrializzati subì un rallentamento. La causa principale fu l’improvviso aumento del prezzo del petrolio, deciso nel 1973 dai paesi arabi produttori come ritorsione nei confronti dei paesi occidentali per il loro intervento nella guerra arabo-israeliana del Kippur ( capitolo 16, p. 408). Ciò determinò una crisi nell’Europa oc

cidentale e in Giappone, che dipendevano dalle importazioni di petrolio.

I governi risposero lanciando le politiche di “austerità”: per esempio, limitarono la circolazione delle automobili per ridurre il consumo di benzina. Più in generale si tentò di ridurre gli sprechi tipici della società dei consumi; per la prima volta si pose il problema dell’eccessivo consumo di risorse, e iniziò la ricerca di fonti energetiche alternative.

leggere la storia attraverso

le fonti: l’austerità nell’inverno 1973-74

Per affrontare le conseguenze della crisi petrolifera del 1973 il governo italiano, come altri governi europei, adottò misure di austerità allo scopo di ridurre i consumi energetici. Queste misure toccarono molto da vicino le abitudini di vita delle persone: così un giornalista, allora adolescente a Milano, ricorda quel periodo.

Nelle abitazioni il riscaldamento non poteva superare i 20 gradi (e tutti si adeguavano), mentre l’illuminazione esterna (insegne comprese) era ridotta al minimo. I cinema chiudevano alle 22, e l’ultimo programma televisivo non poteva andare oltre le 23; alle 24 la chiusura di tutti i locali pubblici.

Ma ciò che toccava più da vicino la vita di un ragazzino che allora, siamo alla metà degli anni Settanta, frequentava le medie, erano le domeniche. Non ancora ecologiche, ma prive (prive davvero, con la sola eccezione dei medici in visita domiciliare) di qualsiasi automezzo. [...]

La prima domenica cadde il 2 dicembre 1973. Una gran festa, per chi non aveva mai visto la città così bella, silenziosa, vuota. Però aveva fatto un freddo cane, in quello come in quasi tutti gli inverni di allora. In centro si andava in bicicletta e perfino a cavallo. I tram e i pullman componevano ai capolinea delle file lunghissime di mezzi.

Da aprile ’74 venne varato, sempre nei giorni di domenica, il provvedimento delle targhe alterne.

(adatt. da Maurizio Ternavasio, “La Stampa”, 5 marzo 2010)

Leggi il testo e rispondi alle domande.

  1. Sottolinea, con due colori diversi, i provvedimenti che riguardano la vita delle persone all’interno delle loro abitazioni e quelli che riguardano invece la vita pubblica.
  2. Durante le domeniche: a. era vietato uscire di casa. b. non poteva circolare nessun’auto privata, tranne che per emergenze mediche. c. non poteva circolare nessun tipo di mezzo di trasporto.
  3. Quali potevano essere, secondo te, i vantaggi e gli svantaggi delle domeniche di austerità?

Distributore di benzina negli Stati Uniti durante la crisi petrolifera del 1973: il cartello avvisa che il rifornimento di benzina si può fare solo su appuntamento.

Completa la mappa sulla crisi degli anni Settanta con i termini mancanti.

L’arresto della crescita

La crisi energetica determinò il calo della produzione industriale e, di conseguenza, l’aumento continuo dei prezzi (inflazione); in tutti i paesi industrializzati crebbe la disoccupazione e diminuirono i consumi.

In questa situazione si estese il ruolo dello Stato sociale: i sussidi di disoccupazione concessi dallo Stato attenuarono gli effetti negativi della crisi su individui e famiglie, e molte industrie vennero salvate dagli aiuti di Stato. In tutti i paesi occidentali crebbe quindi la spesa pubblica, cioè il denaro che lo Stato utilizza per servizi e beni pubblici.

Il n

eo

liberismo

Poiché le amministrazioni statali spendevano più di quanto incassavano, la spesa pubblica continuò ad aumentare. Per contrastare questo aumento nacque un nuovo orientamento economico e politico: il neoliberismo, ispirato al liberismo di metà Ottocento ( La parola Treccani, p. 32), che proponeva una riduzione delle tasse e un ridimensionamento dello Stato sociale.

In Europa la principale esponente di questa politica fu la conservatrice Margaret Thatcher, alla guida del governo britannico dal 1979 al 1990. Negli Stati Uniti, sostenitore del neoliberismo fu il presidente repubblicano Ronald Reagan, eletto nel 1980 e riconfermato nel 1984.

I governi neoliberisti ridussero le tasse, anche sui redditi più alti, tagliarono le spese destinate ai servizi sociali e non finanziarono più i settori industriali che producevano in perdita. Lo scopo era favorire gli investimenti e limitare l’inflazione. Il risultato fu una crescita legata all’aumento delle disuguaglianze sociali, che causò dovunque proteste popolari.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi