5. Una nuova organizzazione del lavoro

5 Una nuova organizzazione del lavoro

LA CATENA DI MONTAGGIO

Fra i produttori americani di automobili, un posto di rilievo spetta a Henry Ford. Nelle sue fabbriche egli perfezionò l’organizzazione scientifica del lavoro ideata nel 1911 da Frederick Taylor, che aveva studiato alcuni metodi per adattare tempi e movimenti del lavoro umano ai ritmi delle macchine, rendendolo così più efficiente. Nel 1913 Ford introdusse nei suoi stabilimenti la catena di montaggio: le parti che componevano l’automobile scorrevano su un nastro trasportatore; gli operai, collocati in postazioni fisse lungo il nastro, assemblavano i vari pezzi ripetendo ciascuno un solo tipo di operazione, secondo tempi prefissati.

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Questo nuovo metodo permise di ridurre il tempo necessario a produrre un’automobile e inaugurò la produzione in serie, cioè la produzione industriale di grandi quantità di beni tutti uguali, rivolti a un largo numero di consumatori. Tuttavia il lavoro alla catena di montaggio era ripetitivo e noioso, e i ritmi veloci e stancanti, tanto che, per attirare i lavoratori, Ford aumentò i salari degli addetti alla catena di montaggio.

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In questo brano, tratto dal suo libro La mia vita e la mia opera (1922), l’imprenditore Henry Ford descrive la nuova organizzazione del lavoro introdotta nelle sue fabbriche a partire dal 1913.

Il primo passo innanzi nell’opera di montaggio avvenne quando s’incominciò a portare il lavoro agli operai e non gli operai al lavoro. Ora in tutta la nostra lavorazione noi ci atteniamo a due massime: che un operaio, se possibile, non abbia mai da fare più di un passo, e che egli non abbia bisogno di distrarsi dal ritmo del suo lavoro col piegarsi a dritta1 e a sinistra. I principi del montaggio sono questi:

1. Collocate strumenti e uomini secondo l’ordine successivo delle operazioni, in modo che ogni parte componente2 abbia a percorrere il minimo spazio [...].

3. Regolate il sistema di trasporto meccanico3 anche nel radunare i pezzi sul luogo di montaggio, in modo che essi giungano e partano col giusto intervallo.

Il preciso risultato dell’applicazione di queste massime è la riduzione della necessità di pensiero da parte degli operai e l’eliminazione d’ogni loro movimento superfluo. L’operaio deve far possibilmente una cosa sola con un solo movimento.

(da H. Ford, La mia vita e la mia opera, La Salamandra, Milano 1980)

1. dritta: destra.

2. parte componente: ogni pezzo che deve essere montato per produrre l’automobile.

3. sistema di trasporto meccanico: il nastro trasportatore.

Leggi il testo e svolgi le attività, rispondendo alle domande sul quaderno.

  1. Sottolinea, nella prima parte del brano, la frase che riassume l’idea alla base della catena di montaggio.
  2. Che cosa significa la frase: «Il preciso risultato dell’applicazione di queste massime è la riduzione della necessità di pensiero da parte degli operai»?
  3. Quale scopo voleva raggiungere Ford con questa nuova organizzazione del lavoro?

le fonti: La catena di montaggio secondo Henry Ford

Operai alla catena di montaggio in una delle industrie automobilistiche Ford.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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