LEGGERE LA STORIA ATTRAVERSO LE FONTI: Vittoria a tutti i costi!

LA GRAN BRETAGNA RESISTE

Per assicurarsi la vittoria Hitler doveva sconfiggere rapidamente anche la Gran Bretagna. Nel luglio 1940 lanciò così la Battaglia d’Inghilterra: una massiccia campagna di bombardamenti con lo scopo di indebolire il paese e costringerlo a trattare. La Lutwaffe, l’aviazione tedesca, bombardò non solo centri industriali e installazioni militari, ma anche numerose città, fra cui Londra. La Raf (Royal Air Force), l’aeronautica inglese, riuscì a difendersi con l’impiego dei radar, il nuovo strumento che permetteva di rilevare le rotte degli aerei nemici; numerosi velivoli tedeschi furono così intercettati e colpiti dagli aerei caccia inglesi.

Nell’ottobre 1940 l’offensiva tedesca poteva dirsi fallita e i bombardamenti furono sostituiti dagli attacchi dei sottomarini tedeschi alle navi inglesi. Ma la Gran Bretagna non cedette e per l’intera durata della guerra continuò a opporsi alla Germania; il simbolo di questa resistenza fu Winston Churchill, il primo ministro conservatore nominato nel maggio 1940, che incitò la popolazione all’impegno contro il nemico. Per sostenere lo sforzo bellico furono decisivi le materie prime provenienti dall’impero coloniale e l’aiuto economico americano.

leggere la storia attraverso

le fonti: Vittoria a tutti i costi!

Il 13 maggio 1940, mentre l’avanzata dell’esercito nazista in Europa sembrava inarrestabile, il primo ministro inglese Winston Churchill pronunciò davanti alla Camera dei Comuni un celebre discorso per invitare la nazione a resistere contro il nemico.

Dico al Parlamento, come ho detto ai ministri di questo governo, che non ho nulla da offrire se non sangue, fatica, lacrime e sudore. Abbiamo di fronte a noi la più terribile delle ordalìe1. Abbiamo davanti a noi molti, molti mesi di lotta e sofferenza. Voi chiedete: qual è la nostra linea politica? Io rispondo: fare la guerra per terra, mare, aria. Guerra con tutta la nostra potenza e tutta la forza che Dio ci ha dato, e fare la guerra contro una mostruosa tirannia insuperata nell’oscuro e doloroso catalogo del crimine umano2. Questa è la nostra linea politica. Voi chiedete: qual è il nostro obiettivo? Posso rispondere con una parola. È la vittoria. Vittoria a tutti i costi, vittoria malgrado qualunque terrore, vittoria per quanto lunga e dura possa essere la strada, perché senza vittoria non c’è sopravvivenza [...].

Assumo il mio incarico con slancio e speranza. Sono sicuro che i popoli non permetteranno che la nostra causa sia sconfitta. In questo frangente, in questo momento, mi sento in diritto di chiedere l’aiuto di tutti e di dire: «Venite dunque, andiamo avanti assieme con le nostre forze unite».

(da W. Churchill, Lacrime, sudore e sangue. I più bei discorsi sulla forza di resistere, Garzanti, Milano 2021)

1. ordalìe: prove estremamente difficili. Nel Medioevo il termine indicava una prova fisica a cui un accusato veniva sottoposto: l’esito della prova rappresentava il giudizio di Dio sulla sua innocenza o colpevolezza.

2. mostruosa… umano: intende dire che il nazismo è di gran lunga peggiore di qualsiasi crimine del passato.

Leggi il discorso e rispondi alle domande.

  1. Qual è il messaggio che Churchill vuole comunicare alla nazione?
  1. Come definisce Churchill il nazismo?
  1. Con quale atteggiamento Churchill affronta la sfida? Sottolinea nel testo la frase che te lo fa capire.
  2. Quale messaggio Churchill invia a tutti i popoli europei? Sottolinealo nel testo.

«Mantenere la calma e andare avanti» fu uno degli slogan inventato durante la Seconda guerra mondiale per incitare gli inglesi a resistere.

LA GUERRA PARALLELA DELL’ITALIA

L’Italia era legata alla Germania dal Patto d’acciaio ( capitolo 11, p. 260), ma nel 1939 aveva dichiarato la “non belligeranza: pur restando alleata dei tedeschi, non avrebbe partecipato alla guerra a causa dell’impreparazione dell’esercito, indebolito dalla guerra d’Etiopia. Ma la travolgente avanzata di Hitler convinse Mussolini che il conflitto sarebbe stato breve e che l’Italia poteva trarne grandi vantaggi. Perciò il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra alla Francia, quando questa stava già per arrendersi ai tedeschi.

Era l’inizio della guerra parallela, una guerra che, nelle intenzioni del Duce, l’Italia doveva combattere a fianco dei tedeschi per perseguire la propria espansione territoriale.

LE SCONFITTE DEL FASCISMO NEL MEDITERRANEO

L’Italia combatté la sua guerra parallela soprattutto in Nord Africa e nei Balcani, con l’intenzione di conquistare una posizione predominante nel Mediterraneo.

  • In Nord Africa, tra agosto e settembre 1940 l’esercito italiano attaccò l’Egitto, dove erano presenti truppe inglesi, provenendo dalla Libia. Gli inglesi però contrattaccarono e, dopo molte perdite, Mussolini fu costretto ad accettare l’aiuto della Germania.
  • Nei Balcani, il 28 ottobre 1940 l’esercito italiano, partendo dall’Albania, attaccò la Grecia. L’offensiva, mal preparata, venne bloccata dall’imprevista resistenza dell’esercito greco e Hitler dovette intervenire ancora una volta in aiuto di Mussolini: dopo aver occupato la Iugoslavia, invase la Grecia e la costrinse alla resa nell’aprile 1941.

    studio con metodo

    Memorizzo

    10 giugno 1940 L’Italia entra in guerra

    Comprendo

    Rispondi sul quaderno.

    - Che cosa doveva essere, nelle intenzioni del Duce, la “guerra parallela” dell’Italia?

    - Dove fu combattuta principalmente?

    - Quali esiti ebbe?

  • Nello stesso anno, sul fronte nordafricano, le truppe britanniche conquistarono l’Etiopia: finiva così l’impero coloniale italiano, proclamato dal fascismo solo cinque anni prima.

Negli anni successivi l’Italia rimase il principale alleato della Germania, ma in una posizione subordinata rispetto agli interessi tedeschi.

L’ASSE ROMA-BERLINO-TOKYO

Intanto, nel settembre 1940 l’alleanza fra Germania nazista e Italia fascista si era allargata al Giappone, che in Asia aveva ripreso una politica espansionistica ( capitolo 11, p. 262). Venne firmato il Patto tripartito, che prevedeva, a guerra vinta, la spartizione del continente eurasiatico fra i tre paesi. Fu chiamato anche Asse Roma-Berlino-Tokyo, dal nome delle tre capitali: da quel momento Italia, Germania e Giappone vennero identificati come le “potenze dell’Asse”.

L’Italia entra in guerra

Il 10 giugno 1940, dal balcone di Palazzo Venezia a Roma e in collegamento radiofonico con tutte le piazze d’Italia, Mussolini dichiara guerra al Regno Unito e alla Francia.

studio con metodo

Memorizzo

1940 Asse Roma-Berlino-Tokyo

video

<

Ti racconto la Storia - volume 3
Ti racconto la Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi