1. Le prime fasi della guerra

1 Le prime fasi della guerra

1° SETTEMBRE 1939: l’invas

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L’invasione della Cecoslovacchia da parte della Germania nazista nel marzo 1939 ( capitolo 11, p. 259) aveva ormai reso evidente come l’obiettivo di Hitler fosse il dominio sull’intera Europa. Reclamando il diritto tedesco ad annettere anche il “corridoio di Danzica”, all’alba del 1° settembre 1939 la Germania invase la Polonia, senza aver presentato prima alcuna dichiarazione di guerra. Diversamente dal passato, Francia e Gran Bretagna non si piegarono alle richieste di Hitler e il 3 settembre dichiararono guerra alla Germania. Iniziò così la Seconda guerra mondiale, un conflitto definito dagli storici “totale” per le sue caratteristiche:

  • l’enorme estensione dei fronti di guerra;
  • il coinvolgimento massiccio delle popolazioni civili;
  • il piano di sterminio degli ebrei da parte del regime nazista (la Shoah);
  • l’impiego di armi dalla potenza distruttiva.

LA “GUERRA LAMPO”

In sole quattro settimane la Wehrmacht, l’esercito tedesco, occupò la zona occidentale della Polonia. La rapidità dell’avanzata fu resa possibile dalla strategia della “guerra lampo”: i bombardamenti aerei costringevano l’esercito polacco a ritirarsi, mentre le truppe e i carri armati occupavano il territorio.

Contemporaneamente l’Unione Sovietica, secondo quanto stabilito nel protocollo segreto del Patto Molotov-Ribbentrop, si impadronì del restante territorio polacco e degli Stati baltici di Estonia, Lettonia, Lituania. Il 30 novembre 1939 l’esercito sovietico occupò anche la Finlandia, che nel marzo 1940, dopo una guerra combattuta con grande coraggio, fu costretta a cedere alcuni territori, ma conservò l’indipendenza.

studio con metodo

Memorizzo

1° settembre 1939 Hitler invade la Polonia

Comprendo

Sottolinea nel testo con colori diversi come reagirono Francia e Gran Bretagna all’invasione tedesca della Polonia e che cosa fece l’Urss.

Le truppe naziste sfilano davanti a Hitler nella città polacca di Varsavia, dopo averla occupata nel settembre 1939.

LA RESA DELLA FRANCIA

Nell’ottobre 1939 le operazioni militari si interruppero, finché il 9 aprile 1940, con un attacco improvviso, Hitler occupò Danimarca e Norvegia, entrambi Stati neutrali, conquistando così importanti basi nell’Europa centro-settentrionale.

Il 10 maggio 1940 l’esercito tedesco attaccò la Francia da nord, violando la neutralità di Belgio, Olanda e Lussemburgo. La reazione francese all’avanzata tedesca fu debole: i vertici militari erano impreparati, perché avevano erroneamente previsto un attacco da sud. Il 13 maggio 200 000 soldati britannici giunti in aiuto dei francesi furono accerchiati dai tedeschi intorno al porto di Dunkerque e costretti ad attraversare il canale della Manica su imbarcazioni di fortuna per tornare in patria. Il 14 giugno Parigi fu occupata dai tedeschi.

In un clima di umiliazione nazionale, dopo la firma della resa con la Germania, il paese fu diviso in due:

  • la Francia del Nord passò sotto il diretto controllo tedesco;
  • nella Francia centro-meridionale venne creata la Repubblica di Vichy, uno Stato formalmente indipendente, ma che in realtà era guidato da un governo collaborazionista schierato con la Germania.

Intanto una parte dei francesi si preparava a resistere: da Londra, dove si era rifugiato dopo l’invasione, il generale Charles de Gaulle lanciò il 17 giugno 1940 un appello radio ai suoi concittadini perché rifiutassero la resa e continuassero a combattere a fianco della Gran Bretagna nel movimento della “Francia libera”.

la parola

Il termine collaborazionismo è usato per indicare l’atteggiamento di quella parte del governo e dell’opinione pubblica di un paese che è disposta a collaborare con lo straniero invasore.

In particolare, questa definizione è adoperata in riferimento all’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale. Chi decise di collaborare con i tedeschi lo fece per vari motivi: alcuni per evitare un più duro dominio diretto dei nazisti sul proprio paese; altri, appartenenti a movimenti fascisti, perché erano favorevoli a una riorganizzazione dell’Europa sotto il dominio nazista. I tedeschi si appoggiarono ai governi collaborazionisti per controllare e sfruttare meglio il territorio occupato: polizie locali, autorità militari e civili li aiutarono a organizzare il lavoro forzato, a prelevare le risorse economiche, ad arrestare e deportare oppositori ed ebrei.

Organizzo le informazioni

Completa la mappa sulla resa della Francia con i termini mancanti.

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Ti racconto la Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi