7 La fine dell’età giolittiana
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I nazionalisti uscirono rafforzati dall’impresa libica: più popolari presso l’opinione pubblica, soprattutto nelle città e fra i giovani, e più influenti nella vita politica. Nel maggio 1914 Giolitti si dimise, convinto di poter tornare al governo in un momento a lui più favorevole, e fu sostituito dal liberale conservatore Antonio Salandra.
La “settimana rossa”
Il mese successivo alle dimissioni di Giolitti, durante un comizio antimilitarista ad Ancona, le forze di polizia attaccarono i manifestanti senza ragione, provocando due vittime. In seguito a questo episodio, dal 7 al 14 giugno 1914 scoppiarono in Romagna e nelle Marche moti popolari guidati da socialisti e repubblicani, passati alla storia come la “settimana rossa”. I moti non portarono a risultati concreti, ma dimostrarono che la politica di Giolitti, intenzionata a pacificare il paese, era sostanzialmente fallita.
L’anno successivo l’Italia, profondamente divisa al suo interno, sarebbe entrata nel primo conflitto mondiale.
leggere la storia attraverso
Questa vignetta si intitola Domani, a conti fatti e fu pubblicata nel 1911 sul settimanale satirico socialista “L’Asino”.
Nel desolato deserto libico un contadino dall’aspetto misero stringe fra le mani un grande osso con la scritta “Tripoli”; sullo sfondo, si vedono i corpi senza vita di soldati italiani vicino a un cannone. La vignetta voleva, da una parte, condannare l’inutile sacrificio di vite umane nell’impresa di Libia, dall’altra mettere in guardia chi si illudeva che la conquista del paese africano potesse offrire alla massa di braccianti poveri nuove terre da coltivare.
Osserva l’immagine e rispondi alle domande sul quaderno.
- Che cosa vuole suggerire, secondo te, l’immagine dell’osso?
- Se potessi dare voce al personaggio rappresentato, che cosa pensi che direbbe?
- Quali parti politiche potevano essere d’accordo con questa vignetta?
le immagini: Una vignetta anticolonialista
studio con metodo
Memorizzo
maggio 1914
Dimissioni di Giolitti
7-14 giugno 1914 Settimana rossa