Palestra di scrittura

prova I 35 40 45 50 55 60 65 70 Il direttore dello Sheg, Joel Breakstone, condivide con Eco il richiamo al ruolo della scuola; ma constata che gli stessi prof sono allo sbaraglio, e se cercano dei supporti educativi non li trovano: «Gran parte del materiale sulla credibilità della Rete è fermo allo stato dell arte sul finire degli anni Novanta. Il mondo è cambiato ma molte scuole sono inchiodate nel passato . I test usati nelle scuole americane sono rivelatori. «A tutti i livelli , dicono i ricercatori, «siamo rimasti esterrefatti dall impreparazione degli studenti . Citano l esempio delle scuole medie dove hanno voluto saggiare capacità di distinguere articoli e tweet affidabili o meno. Un esercizio semplice: ti puoi fidare di un articolo su un tema finanziario, se l autore è dipendente di una banca o l articolo è sponsorizzato? Molti ragazzi non esaminano l autore o la sponsorizzazione prima di capire se crederci o no. L 80 per cento non sa riconoscere la pubblicità redazionale2 dagli articoli fattuali. Passando alla politica, e alla secondaria superiore, un test sottoponeva agli studenti diversi annunci sulla candidatura di Trump, segnalati attraverso Facebook. Alcuni venivano dalla Fox News, altri da un account che si spacciava per Fox News: il 30 per cento preferiva quest ultimo perché presentato in veste più attraente. Idem a livello universitario dove alcuni test vertevano sulla capacità di selezionare i risultati delle ricerche su Google. Su un tema politicamente scottante la falsa accusa ad una esponente democratica di volere l eutanasia di Stato anche la generazione che va al college fa molta fatica a distinguere fonti autorevoli, indipendenti, dai disseminatori di bugie interessate. A volte basta arricchire un sito con qualche link che rinvia a fonti serie, per attirarli in trappola. La ricerca è stata condotta in 12 Stati USA, sottoponendo ai test 7.800 studenti, con un ventaglio di situazioni socio-economiche e culturali, dai quartieri poveri di Los Angeles ai sobborghi residenziali benestanti di Minneapolis. Il progetto Stanford non si ferma alla constatazione dell abisso d ignoranza e impreparazione. Vuole offrire alle scuole e alle università gli strumenti per ovviare a queste lacune. Lo Sheg ha elaborato una sorta di kit ad uso dei prof che vogliano integrare i loro corsi sui due terreni gemelli: «Digital literacy Informed citizenship , alfabetizzazione digitale per una cittadinanza informata. Dall istituto californiano partono regolarmente in missione dei prof che vanno a tenere seminari nelle università e nelle altre scuole, per insegnare come s insegna questa alfabetizzazione digitale. Una prima versione del loro kit (curriculum, nel senso inglese) è dedicata alla verifica delle fonti d informazione negli studi di scienze sociali, ed è già stata scaricata 3,5 milioni di volte, viene adottata da diversi provveditorati scolastici. uno sforzo ancora all inizio. Una montagna da scalare. In fondo il punto di partenza, lo stato dell arte, non è molto diverso da quando la prima televisione fece irruzione in paesi ancora poveri, irrorando di informazione e spettacolo vaste sacche di analfabetismo tout court; e per molti valeva il principio «è vero, lo ha detto la tv . I1 L articolo si apre con a un affermazione di principio. b una coppia oppositiva. c una definizione. d una domanda retorica. 2 Una forma di pubblicità occulta, che appare come un normale pezzo giornalistico con scopi informativi, ma di fatto mira a scopi commerciali. 407

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