Palestra di scrittura

Prove sul modello INVALSI 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 402 che oggi edita anche due edizioni cartacee per le città della politica (Washington e Bruxelles). Alcuni osservatori vedono in questo fenomeno un legame di parentela con la decisione di grandi aziende digitali che aprono negozi fisici, come Google e Amazon. E i quotidiani? Saranno solo un ricordo tra qualche anno, come preconizzato da Shirky (e non solo)? Qualche dubbio affiora dopo la sbornia web. Per alcune ragioni che sono sul tavolo di giornalisti, editori, e in definitiva di chiunque sia interessato a rivedere un modello di giornalismo (e di business) assediato dal digitale. Ma in fondo potrebbe essere proprio il supporto , la carta, a garantire un futuro, se non il futuro, all editoria tradizionale, al giornale. Perché può essere la carta, nell era del sovraccarico informativo, a metterci in pace con il nostro cervello, come sembra ormai suggerire una mole considerevole di studi iniziati alla fine del secolo scorso. E che giungono, nella stragrande maggioranza dei casi, a una conclusione condivisa: la lettura su carta garantisce una migliore e più profonda comprensione del testo, oltre che una migliore memorizzazione. Anche senza voler sposare le tesi radicali dello psichiatra e neuroscienziato tedesco Manfred Spitzer, che parla di demenza digitale (sostenendo le sue argomentazioni con studi di neuroimaging che fotografano le nostre aree cerebrali mentre leggiamo), le domande poste da Nicholas Carr nel celebre Internet ci rende stupidi? del 2008, restano di grande attualità. Continuando a porre seri problemi sulle implicazioni cognitive di un progressivo abbandono della lettura cartacea. «Effetti negativi sulla comprensione, sul ragionamento deduttivo, l analisi critica, la riflessione e l intuizione , sintetizzava la neuroscienziata americana Maryanne Wolf già nel 2009, dopo aver condotto molti test sugli studenti. Il caso si presenta con particolare urgenza nella scuola, dove la spinta ideologica verso il modello digitale con lavagne interattive multimediali (Lim) e studenti con nello zaino solo il tablet, sta subendo i primi contraccolpi. Joe Heim del Washington Post ha raccontato di recente il caso Finlandia , il paese con il sistema scolastico più digitalizzato dove si è persino arrivati a mettere in agenda l abolizione della scrittura calligrafica. L interesse del giornalista USA è nato dal calo di rendimento degli studenti finlandesi nei test PISA, dove erano tradizionalmente primi al mondo. Rispondendo alle domande di Heim, Pasi Sahlberg, un autorità nel sistema scolastico finlandese (oltre che autore del bestseller Finnish lessons 2.0. What can the world learn from educationale chance in Finland), ha dovuto ammettere: «Fino ai primi anni Duemila gli studenti finlandesi delle elementari erano i migliori lettori del mondo, ma ora non è più così. Le prove del PISA sono basate molto sulle capacità di comprensione del testo degli studenti. Probabilmente l arrivo delle tecnologie portatili tra i bambini in questo decennio, ha accelerato questa tendenza . Nulla di nuovo. Gli effetti della grande migrazione dalla lettura cartacea a quella digitale, a volerli guardare, sono noti da tempo. Lo sono stati per primi non a qualche umanista nostalgico di polverose biblioteche, ma ai padroni dell infosfera digitale. E forse non era il caso di archiviare troppo in fretta come semplici aneddoti o curiosità due articoli del New York Times usciti nel 2011 e nel 2014. Nel primo Matt Richtel raccontava che molti cervelloni dei giganti della Silicon Valley (da Google a Apple, da Yahoo a Hewlett-Packard) mandavano i loro figli alla steineriana Waldorf School di Los Altos, dove non entra nemmeno un computer o un tablet, ma una montagna di carta, penne e matite. Qualche anno dopo, sempre sul New York Times, Nick Bilton ricordava Steve Jobs come «un genitore a bassa tecnologia . Nel senso che i suoi figli avevano più dimestichezza con carta e penna piuttosto che con l iPad. Seguiva un lungo elenco di tecnologi delle più importanti società hi-tech che con i figli si comportavano allo stesso modo.

Palestra di scrittura
Palestra di scrittura