Prova H - La rivincita della carta

prova H PROVA H La rivincita della carta Marco Pacini, Riviste che erano emigrate online tornano in tipogra a. Lo chiedono i lettori, L Espresso , 26 febbraio 2017 Il fenomeno del ritorno alla carta di numerose riviste emigrate online induce a qualche riflessione sulle nuove modalità di diffusione dei testi che sembravano avere definitivamente cambiato le abitudini dei lettori. Quali capacità si perdono e quali si mantengono con la lettura in digitale e su supporto cartaceo? Il digitale, tra entusiasmi e critiche, probabilmente coesisterà con la carta ancora per molti anni. 5 10 15 20 25 30 35 Eravamo già tutti lì, al capezzale della carta, con i nostri smartphone e tablet in mano. Pronti a tributarle tutti gli onori nella lunga processione di media strategist, analisti, giornalisti, editori, che officiavano i riti accompagnatori della sua inesorabile scomparsa. Poi qualcuno ha cominciato ad andarsene. E la cerimonia funebre è stata rinviata. Non è il momento. Non ancora. Hanno cominciato gli editori di libri e alcuni piccoli librai indipendenti a rompere le righe, soprattutto negli Stati Uniti, rimettendo in moto tipografie e rialzando vecchie saracinesche, quando le vendite degli e-book cominciavano a registrare un piccolo segno meno e quelle dei vecchi tomi un piccolo segno più. Altri sono rimasti al loro posto, in attesa. Per i giornali la prognosi è ancora infausta, guardando i grafici che raccontano la discesa delle vendite in edicola e degli introiti pubblicitari. Tanto che Clay Shirky, esperto di media e innovazione (uno dei guru della grande famiglia dei web-evangelisti ), già nel 2014 profetizzava senza un residuo di dubbio: «Il futuro dei quotidiani è una delle poche certezze, la maggior parte sparirà in questo decennio . Cosa sarà allora questo leggero odore di carta che sale anche dall editoria non libraria. Certo, non riguarda ancora la stampa quotidiana. Ma vorrà dire qualcosa se, a partire dagli Usa, alcune storiche testate dopo aver alzato bandiera bianca ritirandosi nell online, sono tornate in edicola. E se alcune testate nate digitali stanno lanciando versioni cartacee. Il caso più noto è quello del settimanale Newsweek. Fondato nel 1933, nel 2010 la testata viene venduta per un dollaro e poi si fonde con il sito Daily Beast e nel 2012 sparisce dalle edicole. A metà del 2013 Newsweek viene comprato da una nuova società attiva nell editoria online (Ibt) e nel 2014 torna in edicola con una versione più snella e una distribuzione più contenuta. Qualche mese fa Ibt ha dichiarato che Newsweek è in attivo e intende allargare lo staff che ci lavora. Un altro caso americano è quello del magazine Good dedicato al lifestyle. Lanciato insieme al sito nel 2005, il trimestrale stampato è stato chiuso nel 2012 per concentrarsi solo online. Nel 2015 ci hanno ripensato e hanno riaperto la versione cartacea. E se si vuole guardare all Italia, c è il caso di Pagina99, lanciato nel 2014 e chiuso nel 2015, ha poi riaperto in formato settimanale nel 2016, anche se con una distribuzione molto limitata. Un fenomeno che negli ultimi tempi si è consolidato è poi quello delle testate nate online e diventate punti di riferimento per le loro comunità, che hanno deciso di lanciare anche delle edizioni cartacee, di solito con cadenza mensile o bimestrale. A cominciare da Politico (nato nel 2007), uno dei siti più importanti di politica americana (e non solo) che nel 2013 ha lanciato un magazine cartaceo bimestrale dedicato a lunghi articoli di approfondimento. E 401

Palestra di scrittura
Palestra di scrittura