Prova B - Essere giovani, oggi: senso e non senso

prova B Essere giovani, oggi: senso e non senso PROVA B Alain Badiou, La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani, trad. di V. Ostuni, Ponte alle Grazie, Milano 2016 Nel saggio La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani il filosofo francese Alain Badiou (n. 1937) riflette sulla giovinezza, come età critica, di scelte e costruzione/distruzione del futuro, partendo dalle parole di Socrate che insegnava a lottare contro i preconcetti e le consuetudini e per questo venne accusato di corrompere i giovani. In realtà Socrate pensava che i giovani corressero due pericoli: vivere una vita senza significato, fatta di piaceri effimeri o, al contrario, essere presi dalla volontà di una costruzione fin troppo pianificata del futuro. Queste due tentazioni, la passione di bruciarsi la vita e quella di costruirla, hanno caratterizzato la giovinezza in qualunque momento storico, e proprio perché esistono queste due virtualità, queste due passioni contrarie, la giovinezza appare ora come un momento meraviglioso, ora come una fase terribile dell esistenza. 5 10 15 20 25 30 Socrate, il padre di tutti i filosofi, fu condannato a morte sotto il capo d accusa di «corruzione della gioventù . La primissima ricezione ufficiale della filosofia prende la forma di un accusa molto grave: il filosofo corrompe la gioventù. Allora, adottando questo punto di vista, dirò molto semplicemente: il mio fine è corrompere la gioventù. Ma che cosa vuol dire «corrompere , anche nello spirito dei giudici che condannarono a morte Socrate con l accusa di corrompere i giovani? Non può trattarsi della «corruzione nel senso legato al denaro. Non è uno «scandalo nel senso in cui ne parlano oggi i giornali: individui che si arricchiscono usando la propria posizione nell una o nell altra istituzione dello Stato. Non è certamente questo che i giudici rimproverano a Socrate. Ricordiamoci che, al contrario, uno dei rimproveri che Socrate rivolgeva ai suoi rivali, che chiamava sofisti, era proprio quello di farsi pagare. Lui, se si può dire così, corrompeva i giovani gratis, con le sue lezioni rivoluzionarie, mentre i sofisti si facevano pagare profumatamente per le loro lezioni, che erano lezioni d opportunismo. Dunque «corrompere la gioventù , nel senso di Socrate, non è certamente questione di soldi. Non si tratta neppure di corruzione morale, e tantomeno di quegli scandali più o meno sessuali di cui pure si parla sui giornali. [ ] In fondo, dice Socrate, e per il momento non faccio che seguirlo, per conquistare la vera vita bisogna lottare contro le prevenzioni, i preconcetti, l obbedienza cieca, le consuetudini ingiustificate, la concorrenza illimitata. Fondamentalmente, corrompere la gioventù significa una cosa sola: tentare di fare in modo che la gioventù non ripercorra i sentieri già tracciati, che non sia semplicemente votata a obbedire ai costumi della città, che possa inventare qualcosa, proporre un altro orientamento per quel che riguarda la vera vita. Insomma, io ritengo che il punto di partenza sia la convinzione di Socrate che la gioventù abbia due nemici interiori. Sono questi nemici interiori che minacciano d allontanarla dalla vera vita, di non lasciarle riconoscere in sé stessa la possibilità della vera vita. Il primo nemico è quella che potremmo chiamare la passione per la vita immediata, per il piacere, per l istante, per una musica, per un capriccio, per una canna, per un gioco idiota. Tutto questo esiste. Socrate non pretende di negarlo. Ma quando questi aspetti si accumulano, sono spinti al limite, quando questa passione organizza una vita intorno al singolo giorno, una vita appesa all immediato del tempo, una vita in cui il futuro è invisibile o comunque del tutto oscuro, allora si viene indotti a una forma di nichilismo, 371

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