COME SI SCRIVE – Un esempio – Analisi e interpretazione di

VERSO L ESAME DI STATO Come si scrive Un esempio ANALISI E INTEPRETAZIONE DI UN TESTO NARRATIVO Italo Calvino, Il barone rampante cap. 1 Il barone rampante è un romanzo di Italo Calvino (Santiago de Las Vegas, 1923-Siena, 1985) scritto nel 1957 e fa parte della cosiddetta trilogia degli antenati insieme a Il visconte dimezzato (1952) e Il cavaliere inesistente (1959). Il romanzo, raccontato per bocca del fratello minore del protagonista, Biagio, è la storia del giovane barone, Cosimo Piovasco di Rondò, primogenito di una famiglia nobile momentaneamente decaduta. A seguito di un litigio con il padre, Cosimo per protesta sale su un albero del giardino di casa e non ne scenderà mai più. 5 10 15 20 25 30 Avevamo architettato un piano. Come il Cavalier Avvocato portava a casa un canestro pieno di lumache mangerecce, queste erano messe in cantina in un barile, perché stessero in digiuno, mangiando solo crusca, e si purgassero. A spostare la copertura di tavole di questo barile appariva una specie d inferno, in cui le lumache si muovevano su per le doghe con una lentezza che era già un presagio d agonia, tra rimasugli di crusca, strie d opaca bava aggrumata1 e lumacheschi escrementi colorati, memoria del bel tempo dell aria aperta e delle erbe. Quale di loro era tutta fuori del guscio, a capo proteso e corna divaricate, quale tutta rattrappita in sé, sporgendo solo diffidenti antenne; altre a crocchio come comari, altre addormentate e chiuse, altre morte con la chiocciola riversa. Per salvarle dall incontro con quella sinistra cuoca, e per salvare noi dalle sue imbandigioni,2 praticammo un foro nel fondo del barile, e di li tracciammo, con fili d erba tritata e miele, una strada il più possibile nascosta, dietro botti e attrezzi della cantina, per attrarre le lumache sulla via della fuga, fino a una finestrella che dava in un aiola incolta e sterposa.3 Il giorno dopo, quando scendemmo in cantina a controllare gli effetti del nostro piano, e a lume di candela ispezionammo i muri e gli anditi, «Una qui! E un altra qua! E vedi questa dov è arrivata! già una fila di lumache a non lunghi intervalli percorreva dal barile alla finestrella il pavimento e i muri, seguendo la nostra traccia. «Presto, lumachine! Fate presto, scappate! , non potemmo trattenerci dal dir loro, vedendo le bestiole andare lemme lemme, non senza deviare in giri oziosi sulle ruvide pareti della cantina, attratte da occasionali depositi e muffe e ingrommature;4 ma la cantina era buia, ingombra, accidentata: speravamo che nessuno potesse scoprirle, che avessero il tempo di scappare tutte. Invece, quell anima senza pace di nostra sorella Battista percorreva la notte tutta la casa a caccia di topi, reggendo un candeliere, e con lo schioppo sotto il braccio. Passò in cantina, quella notte, e la luce del candeliere illuminò una lumaca sbandata sul soffitto, con la scia di bava argentea. Risuonò una fucilata. Tutti nei letti sobbalzammo, ma subito riaffondammo il capo nei guanciali, avvezzi com eravamo alle cacce notturne della monaca di casa. Ma Battista, distrutta la lumaca e fatto crollare un pezzo d intonaco con quella schioppettata irragionevole, cominciò a gridare con la sua vocetta stridula: «Aiuto! Scappano tutte! Aiuto! . Accorsero i servi mezzo 1 strie aggrumata: strisce di bava rappresa in grumi di colore opaco. 2 imbandigioni: pietanze servite a 178 tavola. 3 sterposa: piena di rovi spinosi. 4 ingrommature: incrostazioni.

Palestra di scrittura
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