Il magnifico viaggio - volume 5

10 15 20 25 30 35 40 45 suo molto da fare, poi di un suo male di testa e persino di notizie inquietanti che aveva ricevute da casa sulla salute di sua madre e che gli toglievano la quiete necessaria per lavorare. Annetta lo stava a udire con l aspetto di grande partecipazione, e ciò commosse profondamente Alfonso. Era avvilito di doversi scusare come uno scolaretto dove avrebbe voluto poter parlare altrimenti, e fu tale avvilimento che gli cacciò agli occhi delle lagrime, attribuite da Annetta alla sua preoccupazione per la salute della madre. Per Annetta Alfonso dovette essere divertente quella sera più del solito. Dopo di aver parlato delle tante cause che gli avevano impedito di lavorare al romanzo, egli era passato a parlare del suo desiderio di dedicarsi a quel lavoro e poi ad asserire che la sua occupazione prediletta era di pensare, meditare per quella bellissima opera. Per la prima volta, non costretto adulava, ma era il momento in cui avrebbe fatto anche monete false per assicurarsi l amicizia di Annetta. Descrisse le sue occupazioni alla banca e non avendo il coraggio di lagnarsi con la figliuola del signor Maller del lavoro bancario in generale, si lagnò che ancora non gli si affidava quel lavoro a cui egli credeva di avere diritto, più intelligente e più libero. «Vuole che ne parli a papà? , chiese Annetta molto commossa. «Ella4 infatti avrebbe diritto ai lavori più difficili . Egli non aveva preveduto tale offerta che sommamente gli dispiacque. Protestò che non voleva approfittare della buona amicizia di Annetta per ottenere protezione. Già una raccomandazione non bastava a rompere l ordine gerarchico della banca, mentre a lui toglieva parte delle sue illusioni su quelle serate. Annetta volle sapere quali fossero queste illusioni. «Quando sono qui , rispose Alfonso, «non voglio rammentarmi che di essere suo amico e letterato. Per ora non sono altro . Annetta lo ringraziò. «Ella dunque si diverte qui, se ne potrebbe essere sicuri? . Passava a un tono più leggero di molto e Alfonso non se ne accorse subito, tutto occupato a rendere Annetta sicura ch egli in quella casa sempre si divertiva. Era stata una frase detta da Annetta in buona fede credendola molto cortese, ma bastò a procurare ad Alfonso parecchie ore di agitazione. Era cortese, ma tanto presto ella aveva dimenticato di aver visto piangere un uomo da non sapergli dire che quella frasuccia da conversazione? Egli non sapeva veramente perché quella frase gli sembrasse offensiva e per capirlo gli bisognò pensarci a lungo. Intanto provava un immenso malcontento di sé, quasi avesse rimorso per un azione malvagia o ridicola. Egli aveva pianto ed ella s era trovata in dovere di dirgli una parola gentile! C era tale differenza fra l importanza dei due fatti, ch egli si vergognava di aver sparso quelle lagrime. Una donna che avesse provato un briciolo di affetto per lui avrebbe pianto con lui. Era una bella serata dall aria fredda ma calma e un cielo fosco con poche stelle. Egli rimase a lungo sulla via sentendosi incapace di trovar quiete in una stanza. 4 Ella: lei, forma allocutiva di cortesia. Le parole valgono avvilimento Chi è preso da un profondo avvilimento si trova in uno stato davvero poco invidiabile, a metà tra la depressione, l umi- liazione e la degradazione morale. L avvilito infatti prova uno sconforto che preme sulla sua stima e che pesa come un macigno sulla fiducia. Se teniamo a una persona cara, evitiamo di usare parole che la avviliscano: se non lo facciamo, rischiamo di toccare le corde del- la sua sensibilità. Assimilabile ad avvilito è anche l aggettivo svilito, che però ha una sfumatura leggermente diversa. Dopo aver indicato il suo significato, componi una frase di senso compiuto. L AUTORE / ITALO SVEVO / 767

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento