T1 - Una serata in casa Maller

Dentro la coscienza del personaggio La grande novità è però costituita nel romanzo dall analisi dei moti interiori e dall acuto senso della crisi che si riflette nell inettitudine del personaggio. Alfonso Nitti rappresenta infatti una nuova tipologia di vinto , che non solo soggiace come i vinti verghiani alle condizioni ambientali avverse, ma anche, e soprattutto, alle pulsioni dell inconscio e alla malattia della volontà, che lo rende incapace di vivere. Il suo fallimento non è da attribuire pertanto a ragioni sociali o esterne, quanto a motivazioni del tutto interiori, al suo stesso modo di essere. Le chiavi del suo disadattamento non vanno rintracciate nel mondo ostile che lo opprime, schiacciandolo e condannandolo a una subalternità senza speranze: vanno invece individuate nei recessi della sua psiche. Anche quando la sorte gli offre la possibilità del riscatto attraverso un matrimonio fortunato, il protagonista si sottrae all impegno, poiché capisce che per sostenere un ruolo diverso da quello dell inetto è necessaria quella capacità di agire che egli non possiede. Per questo Alfonso è uno sconfitto in partenza: mentre gli uomini che gli stanno attorno «lottano (la parola lotta , che ricorda la teoria darwiniana della lotta per la vita , ritorna più volte nel testo), egli non è in grado di combattere né di provare a tradurre in realtà le sue vaghe aspirazioni, ridotte in fin dei conti a sterili velleità. La diserzione di un inetto La morte non significa per lui affermazione della propria personalità o atto di sfida contro la grettezza della società. Possiamo dire che nel suicidio di Alfonso, a differenza che in quelli di Jacopo Ortis e di tanti eroi romantici che evidenziano con il gesto estremo la forza titanica del proprio idealismo, non vi sia alcuna traccia di nobiltà letteraria. La sua è l azione di un codardo, di un uomo incapace di reagire alla propria irrimediabile inettitudine: morire gli permette di sottrarsi alla competizione e di rifugiarsi nell estrema rinuncia, disertando la vita. Testo PLUS «Alfonso credeva di avere dello spirito Una serata in casa Maller / T1 / Una vita, cap. 12 / Nella tortuosa psiche di un inetto / Annetta, la bella ma capricciosa e volubile figlia del banchiere Maller, attende a casa sua Alfonso, con il quale ha deciso di scrivere un romanzo. Il giovane si presenta però senza aver composto nulla e riflette, in un mistificante dialogo con sé stesso, sulle proprie incerte fantasie e aspirazioni, incapace di decidere se proseguire una relazione per lui poco appagante ma redditizia socialmente, oppure troncarla assecondando la propria inclinazione a sottrarsi con la fuga a obblighi troppo impegnativi. 5 La prima volta che gli accadde dopo la raccomandazione di Francesca1 di dover recarsi da Annetta senza apportare2 una sola pagina di scritto, quantunque venisse accolto da Annetta col solito gentile sorriso, temette ch ella nascondesse l ira di cui aveva parlato Francesca e, punto3 rassicurato, credette di esser congedato improvvisamente e per sempre. Nella paura non gli bastò di dire una scusa ma parlò del 1 Francesca: è la governante di casa Mal- ler, nonché amante del padrone di casa. una complice di Alfonso, di cui conosce la 766 / IL PRIMO NOVECENTO madre: spinge l uomo verso Annetta nella speranza che una tale relazione le permetta di vincere le resistenze della ragazza all idea di un suo matrimonio con il padre. 2 apportare: portare. 3 punto: per nulla.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento