Il magnifico viaggio - volume 5

40 45 50 55 60 65 70 75 permetteva altresì di percepire confusamente che quella cena a cui essa andava doveva contare meno, per Swann, della propria morte. Così, pur continuando ad avviarsi verso la carrozza, abbassò le spalle, dicendo: «Non preoccupatevi per questa cena. Non ha nessuna importanza! . Ma quelle parole misero di malumore il duca, che gridò: «Vediamo, Oriane, non state lì a chiacchierare e a scambiare le vostre geremiadi5 con Swann: sapete bene che la signora di Saint-Euverte6 ci tiene a mettersi a tavola allo scoccare delle otto. Bisogna saper quel che si vuole: sono già cinque minuti che i cavalli aspettano! Vi chiedo scusa, Charles , disse a Swann. «Ma sono le otto meno dieci. Oriane è sempre in ritardo, e ci vogliono più di cinque minuti per andare da mamma Saint-Euverte . La signora di Guermantes avanzò decisamente verso la vettura, e ridisse un ultimo addio a Swann. «Sentite, ne riparleremo. Non credo a una parola di quel che mi dite, ma bisogna riparlarne insieme; vi avranno stupidamente spaventato. Venite a colazione, il giorno che volete (per la signora di Guermantes tutto si risolveva sempre con una colazione). «Mi direte voi il giorno e l ora , e rialzando la sua gonna rossa posò il piede sul predellino. Stava per entrare in vettura, quando, vedendo quel piede, il duca esclamò con voce terribile: «Oriane, che cosa stavate per fare, sciagurata? Avete tenuto le scarpe nere! Con un vestito rosso! Correte su svelta, a mettervi le scarpe rosse! O meglio , e si rivolse al valletto: «Dite immediatamente alla cameriera della signora duchessa di portar giù un paio di scarpe rosse . «Ma, caro , rispose sottovoce la duchessa, imbarazzata a vedere che Swann, il quale stava uscendo con me ma aveva voluto lasciar passare prima la vettura, aveva sentito, «siamo già in ritardo . «Ma no: abbiamo tutto il tempo! Sono le otto meno dieci, non impiegheremo certo dieci minuti per andare fino a Parc Monceau!7 E poi, fossero anche le otto e mezzo, pazienteranno: non potrete certo presentarvi a cena con un vestito rosso e le scarpe nere! Non saremo neanche gli ultimi, andiamo: ci sono i Sassenage,8 e sapete che non arrivano mai prima delle nove meno venti . La duchessa risalì nella sua stanza. «Eh! , ci disse il duca di Guermantes, «Questi poveri mariti! Li prendono sempre in giro, eppure servono. Senza di me, Oriane sarebbe andata a cena in scarpe nere . «Non sta poi male , disse Swann, «avevo notato anch io le scarpe nere, che non mi avevano affatto urtato . «Non dico di no , rispose il duca, «ma è più elegante che siano dello stesso colore del vestito. E poi, state tranquillo che prima di arrivare là se ne sarebbe accorta, e sarei stato obbligato io a tornare indietro per cambiare le scarpe. Così avrei cenato alle nove. Addio, cari ragazzi , disse scostandoci dolcemente, «andatevene prima che Oriane torni giù. Non che non le piaccia vedervi, tutti e due. Anzi è perché le piace troppo. Se vi trova ancora qui, si rimetterà a parlare; è già molto 5 geremiadi: in questo caso, chiacchie- re inutili. 6 la signora di Saint-Euverte: l ospite che attende i duchi di Guermantes. Subito dopo, viene chiamata confidenzialmente mamma Saint-Euverte. 7 Parc Monceau: uno dei grandi parchi di Parigi. 744 / IL PRIMO NOVECENTO 8 i Sassenage: altri invitati alla cena. Le parole valgono geremiade Si dice geremiade un piagnisteo, un discorso lamentoso e importuno. Il termine viene dalle «lamentazioni di Geremia : letture, spesso cantate, che nella liturgia cattolica si fanno negli ultimi tre giorni della settima- na santa; sono tratte dall omonimo libro della Bibbia, che comprende cinque carmi elegiaci sulla distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, attribuiti al profeta Geremia. Componi una frase di senso compiuto che contenga questo vocabolo.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento