Il magnifico viaggio - volume 5

50 55 60 65 70 75 80 85 preziosa: o meglio, quell essenza non era in me, era me stesso. Non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove mi era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo che era legata al sapore del tè e del dolce, ma lo superava incommensurabilmente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva, quindi? Cosa significava? Dove afferrarla? Bevo un secondo sorso in cui non trovo nulla di più che nel primo, un terzo da cui ricevo meno che dal secondo. tempo che mi fermi, la virtù9 della bevanda sembra diminuire. chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. Essa l ha risvegliata, ma non la conosce, e non può che ripetere indefinitamente, con forza sempre minore, quella stessa testimonianza che io sono incapace di interpretare e che voglio almeno poterle donare di nuovo e ritrovare a mia disposizione intatta, fra poco, per una spiegazione decisiva. Depongo la tazza e mi rivolgo al mio animo. Tocca a lui trovare la verità, ma come? Grave incertezza, ogni volta che il nostro animo si sente sorpassato da sé medesimo; quando lui, il ricercatore, è al tempo stesso anche il paese tenebroso in cui deve cercare e dove tutto il suo bagaglio non servirà a nulla. Cercare? Non soltanto: creare; si trova di fronte a qualcosa che ancora non è, e che lui solo può rendere reale, per poi far entrare nella sua luce. [ ] Certo, ciò che palpita così in fondo a me dev essere l immagine, il ricordo visivo, che, legato a quel sapore, tenta di seguirlo fino a me. Ma si agita in modo troppo confuso. Percepisco appena il riflesso neutro in cui si confonde l inafferrabile turbinìo10 dei colori smossi;11 ma non so distinguere la forma, né chiederle,12 come al solo interprete possibile, di tradurmi la testimonianza del suo contemporaneo, del suo inseparabile compagno, il sapore, chiederle di rivelarmi di quale circostanza particolare, di quale epoca del passato si tratti. Toccherà mai la superficie della mia piena coscienza, quel ricordo, l attimo antico che l attrazione di un attimo identico è venuta così da lontano a richiamare, a commuovere, a sollevare nel più profondo di me stesso? Non so. Ora non sento più nulla, si è fermato, è ridisceso forse; chi sa se risalirà mai dalle sue tenebre? Devo ricominciare, chinarmi su di lui dieci volte. E ogni volta la viltà, che ci distoglie da ogni compito difficile, da ogni impresa importante, mi ha consigliato di lasciar stare, di bere il mio tè pensando semplicemente ai miei fastidi di oggi, ai miei desideri di domani, che si possono ripercorrere senza fatica. E ad un tratto il ricordo mi è apparso. Il sapore era quello del pezzetto di madeleine che la domenica mattina a Combray (giacché quel giorno non uscivo prima della messa), quando andavo a salutarla nella sua camera, la zia Léonie mi offriva, dopo averlo bagnato nel suo infuso di tè o di tiglio. La vista del dolce, prima di assaggiarlo, non mi aveva ricordato niente; forse perché, avendone visti spesso, senza mangiarli, sui vassoi dei pasticcieri, la loro immagine aveva lasciato quei giorni di Combray per unirsi ad altri giorni più recenti; forse perché di quei ricordi così a lungo abbandonati fuori dalla memoria, niente sopravviveva, tutto si era disgregato; le 9 virtù: in questo caso, potere magico. 10 turbinìo: vortice. 11 smossi: mescolati. 12 chiederle: si riferisce alla zia Léonie, che fa parte della famiglia del narratore e vive a Combray. Tra le figure di parentela presenti nel ciclo romanzesco, è la zia più celebre. 740 / IL PRIMO NOVECENTO Le parole valgono contingente In filosofia, si dice contingente ciò che è accessorio, eventuale, accidentale (in contrapposizione a necessario). Nell uso comune, viene detto contingente un fatto che si verifica casualmente, in una particolare circostanza: «per cause contingenti , «in situazioni contingenti . Contingente può essere anche sostantivo, nel senso di parte assegnata o imposta come contribuzione, quota di ripartizione, porzione che tocca a ciascuno: «Ho già versato il mio contingente . Come sostantivo la parola contingente viene utilizzata anche nel linguaggio militare. Conosci il significato delle seguenti espressioni: «Contingente di leva ; «contingente alle armi ; «contingente in congedo ?

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento