Il magnifico viaggio - volume 5

10 15 20 25 30 35 40 45 mo dell oscuro viale da dove sarebbe giunto Swann,l inconsapevole autore delle mie tristezze,3 il vestibolo4 per cui mi incamminavo verso il primo gradino della scala, che mi era tanto duro da salire, e che costituiva da sola il tronco assai stretto di quella piramide irregolare; e in cima, la mia camera da letto con il piccolo corridoio dalla porta a vetri per cui entrava la mamma; in una parola, sempre visto alla stessa ora, isolato da ogni cosa che potesse esservi intorno, stagliandosi solo nell oscurità, lo scenario strettamente indispensabile (come quello che si vede indicato a capo delle vecchie commedie per le rappresentazioni in provincia) al dramma dello spogliarmi, come se Combray non fosse consistita che in due piani riuniti da un angusta5 scala, e come se là non fossero mai state che le sette di sera. A dire il vero, a chi mi avesse interrogato avrei potuto rispondere che Combray racchiudeva anche altre cose ed esisteva in altre ore. Ma, poiché quel che avrei ricordato mi sarebbe stato offerto solo dalla memoria volontaria, la memoria dell intelligenza, e poiché le informazioni che essa dà sul passato non mi serbano nulla, non avrei mai avuto voglia di pensare a quel resto di Combray. Tutto questo, in verità, era morto per me. Morto per sempre? Forse. Il caso ha una grande parte in tutte queste cose, e un secondo caso, quello della nostra morte, spesso non ci consente di attendere a lungo i favori del primo. Mi sembra molto ragionevole la credenza celtica secondo cui le anime di quelli che abbiamo perduto sono prigioniere all interno di qualche essere inferiore, un animale, un vegetale, una cosa inanimata, perdute di fatto per noi sino al giorno, che per molti non giunge mai, in cui ci troviamo a passare accanto all albero, o veniamo in possesso dell oggetto che le tiene prigioniere. Esse allora trasaliscono, ci chiamano, e non appena le abbiamo riconosciute, l incanto è rotto. Da noi liberate, hanno vinto la morte e ritornano a vivere con noi. Così è per il nostro passato. inutile cercare di rievocarlo, tutti gli sforzi della nostra intelligenza sono vani. Esso si nasconde all infuori del suo campo e del suo raggio di azione in qualche oggetto materiale (nella sensazione che ci verrebbe data da quell oggetto materiale) che noi non supponiamo. Quell oggetto, il caso vuole che lo incontriamo prima di morire, o che non lo incontriamo. Già da molti anni, di Combray, tutto ciò che non era il teatro o il dramma del coricarmi non esisteva più per me, quando, in una giornata d inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po di tè. Rifiutai dapprima, e poi, non so perché, mutai d avviso.6 Lei mandò a prendere uno di quei dolci tozzi e pienotti chiamati petites madeleines ( maddalenine ), che sembrano aver avuto come stampo la valva scanalata di una conchiglia. Ed ecco, macchinalmente, oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione di un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè in cui avevo inzuppato un pezzetto di madeleine. Ma nel momento stesso in cui quel sorso misto a briciole del dolce toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva di straordinario in me. Un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato, senza nozione7 della sua causa. Mi aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità,8 la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l amore, colmandomi di un essenza 3 Swann tristezze: è uno dei personaggi della Ricerca, Charles Swann. Amico dei genitori del narratore, in estate fa loro visita a Combray. così definito perché quando le sue visite erano serali la ma- dre del protagonista bambino non raggiungeva quest ultimo per dargli il bacio della buonanotte. 4 vestibolo: pianerottolo. 5 angusta: stretta. 6 mutai d avviso: cambiai idea. 7 senza nozione: senza avere alcuna idea. 8 calamità: in questo caso, preoccupa- zioni. IL GENERE / IL ROMANZO EUROPEO DEL PRIMO NOVECENTO / 739

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento