Il magnifico viaggio - volume 5

115 120 125 130 135 140 145 150 camminare, camminare coi ciechi, attraverso le valli e le tancas6 dell altipiano, e sognava le feste, i soldi che cadevano davanti a lui,7 le donne pietose, i bei giovani sui cavalli balzani che correvano sulla costa del Monte e da lontano gli lanciavano monete e parole mordenti. Ma alte pareti affumicate, con chiazze rosse di rame, con una panca in fondo, circondavano sempre l orizzonte: al di là non si andava, mentre egli aveva bisogno di andare al di là, per liberarsi del suo peso, per guarire del suo dolore. Due volte Noemi lo trovò alzato che tentava di uscire fuori del cortile. Levarono la chiave dal portone. Donna Ester si curvava su lui, gli accomodava il guanciale, la coperta addosso, gli tastava il polso. «Efix, il Rettore8 verrà a visitarti . Egli sollevava l indice, accennando di no, a occhi chiusi. Nei primi giorni qualcuno domandò di visitarlo; ma Noemi apriva appena il portone e mandava via tutti. Egli, dentro, sentiva. E che la gente si ricordasse di lui, così lontano, così al limite del mondo, lo sorprendeva e lo turbava. «Chi era che mi cercava poco fa? domandò una mattina a donna Ester. «Sarà stato Zuannantoni . «Se torna, donna Ester mia, di grazia, lo lasci entrare bene cominciare a congedarsi «Che dici, Efix! Perché questa idea fissa? Perché non vuoi che venga il Rettore? Ti reciterebbe il Vangelo e non avresti più paura di morire Egli non rispose. No, non lo ingannavano: ma l ora non era ancor giunta, ed egli si aggrappava alla vita solo perché aveva paura di deporre il suo peso in casa delle sue padrone. Intorno a lui la vita prendeva un aspetto nuovo: un onda di gioia pareva invadere la casa quando arrivava don Predu, ed erano timide risate di donna Ester, discussioni dei fidanzati, progetti, chiacchiere, improvvisi silenzi per rispetto al malato. Allora egli si sentiva d ingombro e desiderava andarsene. Una mattina donna Ester, che dormiva nella camera terrena per vegliarlo, s alzò presto, rimise tutto bene in ordine parlando sottovoce fra sé, e curvandosi per fargli bere una tazzina di latte, disse: «Su, Efix, allegro! Oggi Predu fisserà il giorno delle nozze. Sei contento? Egli accennò di sì; poi si coprì la testa col panno e là sotto gli pareva d essere già morto, ma di gioire lo stesso per la buona fortuna delle sue padrone. Anche Noemi s alzò presto; discuteva con la sorella e diceva con fierezza: «Perché il giorno deve fissarlo lui e non io? lo non sono una paesana per seguire l uso comune . «Che impazienza ti è presa? Le pubblicazioni sono fatte: oggi si parlerà del resto . Noemi era agitata ed Efix la sentiva andare e venire per la casa, con passo lieve 6 tancas: parti di terreno recintate da mu- ri o siepi. 7 i soldi davanti a lui: le elemosine ricevute. 8 Rettore: sacerdote. 644 / IL SECONDO OTTOCENTO Le parole valgono balzano Le balze sono strisce o macchie bianche che i cavalli possono avere sopra lo zoccolo: in tali casi vengono essi stessi definiti balzani e connotati, secondo una credenza popolare, come irrequieti e imprevedibili. Un carattere, questo, che dal mondo equino si è spostato anche in quello umano, visto che un cervello si dice balzano quando è strambo ed eccentrico, proprio come certe idee curiose e stravaganti. Sottolinea tra i seguenti aggettivi i sinonimi di balzano: bislacco; arzigogolato; astruso; strampalato; scombiccherato; prosaico; butterato; bizzarro.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento