Il magnifico viaggio - volume 5

25 30 35 40 45 50 55 60 65 Verso sera il cielo si schiariva, tutto l argento delle miniere del mondo s ammucchiava a blocchi, a cataste sull orizzonte; operai invisibili lo lavoravano, costruivano case, edifizi, intere città, e subito dopo le distruggevano e rovine e rovine biancheggiavano allora nel crepuscolo, coperte di erbe dorate, di cespugli rosei; passavano torme di cavalli grigi e neri, un punto giallo brillava dietro un castello smantellato e pareva il fuoco di un eremita o di un bandito rifugiatosi lassù: era la luna che spuntava. Piano piano la sua luce illuminava tutto il paesaggio misterioso e come al tocco di un dito magico tutto spariva; un lago azzurro inondava l orizzonte, la notte d autunno limpida e fredda, con grandi stelle nel cielo e fuochi lontani sulla terra, stendevasi dai monti al mare. Nel silenzio il torrente palpitava come il sangue della valle addormentata. Ed Efix sentiva avvicinarsi la morte, piano piano, come salisse tacita dal sentiero accompagnata da un corteggio di spiriti erranti, dal batter dei panni delle panas3 giù al fiume, dal lieve svolazzare delle anime innocenti tramutate in foglie, in fiori Una notte stava assopito nella capanna quando si svegliò di soprassalto come se qualcuno lo scuotesse. Gli parve che un essere misterioso gli piombasse sopra, frugandogli le viscere con un coltello: e che tutto il sangue gli sgorgasse dal corpo lacerato, inondando la stuoia, bagnandogli i capelli, il viso, le mani. Cominciò a gridare come se lo uccidessero davvero, ma nella notte solo il mormorio dell acqua rispondeva. Allora ebbe paura e pensò di tornarsene in paese; ma per lunga ora della notte non poté muoversi, debole, come dissanguato: un sudore mortale gli bagnava tutta la persona. All alba si mosse. Addio, questa volta partiva davvero e mise tutto in ordine dentro la capanna: gli arnesi agricoli in fondo, la stuoia arrotolata accanto, la pentola capovolta sull asse, il fascio di giunchi nell angolo, il focolare scopato: tutto in ordine, come il buon servo che se ne va e tiene al giudizio favorevole di chi deve sostituirlo. Portò via la bisaccia, colse un gelsomino dalla siepe e si volse in giro a guardare: e tutta la valle gli parve bianca e dolce come il gelsomino. E tutto era silenzio: i fantasmi s erano ritirati dietro il velo dell alba e anche l acqua mormorava più lieve come per lasciar meglio risonare il passo di Efix giù per il sentiero; solo le foglie delle canne si movevano sopra il ciglione, dritte rigide come spade che s arrotavano sul metallo de! cielo. Efix, addio, Efix addio . Ritornò dalle sue padrone e si coricò sulla stuoia. «Hai fatto bene a venir qui disse donna Ester coprendolo con un panno; e Noemi si curvò anche lei, gli tastò il polso, gli afferrò il braccio cercando di convincerlo a mettersi a letto. «Mi lasci qui, donna Noemi mia egli gemeva sorridendo ma con gli occhi vaghi come quelli del cieco, coperti già dal velo della morte. «Questo è il mio posto . Più tardi un nuovo accesso del male lo contorse, lo annerì; e mentre le padrone mandavano a chiamare il dottore egli cominciò a delirare. 3 panas: le anime delle donne morte di parto, ob- bligate per penitenza a vagare ogni notte alla ricer- 642 / IL SECONDO OTTOCENTO ca di un pozzo, un ruscello o un lavatoio per lavare i propri panni e quelli dei loro sfortunati bambini.

Il magnifico viaggio - volume 5
Il magnifico viaggio - volume 5
Dal secondo Ottocento al primo Novecento