Il magnifico viaggio - volume 4

Prove sul modello INVALSI 255 260 265 270 275 280 285 290 295 300 gazzo né affetto, né ostilità. La sua presenza in casa lo turbava, riconducendogli al ricordo Giulia e il proprio sfortunato matrimonio. Gli sembrava però doveroso comportarsi decorosamente. Quel ragazzo, la legge gliel aveva assegnato ed egli situava la legge nella sfera più alta della condizione umana. Ma non era in grado di dargli nulla se non uno sguardo severo e stanco, una protezione impacciata e priva di parola. Il ragazzo era lui stesso, d altronde, dinanzi a quell uomo così malinconico, incerto sul contegno da tenere. Si sentiva a disagio. Aveva un gruppo di amici e ne imitava il comportamento. Parlava con loro di donne e andava con loro, la sera, a giocare al Ridotto della Scala. Conobbe, in quegli anni, Vincenzo Monti, poeta, e vide in lui un profilo autorevole, un immagine da imitare. Scriveva versi, che Vincenzo Monti leggeva. Una sera, a teatro, sedendo in un palco accanto a una certa contessa Cicognara, vide Napoleone Bonaparte; fulminei, gli occhi del generale si posarono un attimo su quella contessa che lo odiava e lui lo sapeva, e se ne staccarono con disprezzo; quegli occhi penetranti e sprezzanti, il ragazzo li conservò nella memoria per sempre. Vincenzo Monti, in un suo soggiorno a Parigi, fu ospite di Giulia e di Carlo Imbonati: era non molto tempo prima che Imbonati morisse. Vincenzo Monti parlò di Alessandro. Imbonati allora scrisse ad Alessandro e lo invitò a venire da loro. Sentiva curiosità di conoscerlo e si sentiva in colpa, non avendo mai né lui né Giulia pensato seriamente a quel ragazzo che cresceva lontano. E lui in verità gli aveva portato via la madre. Inoltre forse inconsciamente prevedeva la propria morte e voleva che Giulia avesse il figlio accanto a sé. Alessandro aveva ora diciannove anni. Ricevuta la lettera di Imbonati, chiese a Don Pietro il denaro per la partenza. Don Pietro gli diede il denaro e pensò alla sua partenza con un senso di liberazione. Nella primavera, giunse la notizia che Imbonati era morto. Alessandro partì per Parigi in giugno. A Parigi, in rue Saint-Honoré, madre e figlio si trovano uno davanti all altra e si guardano come due che non si sono mai visti prima. Non sono madre e figlio ma una donna e un uomo. Lei soffre per una recente perdita e porta i segni del dolore sul viso. Lui si sente a un tratto chiamato a esserle di sostegno. Non sono madre e figlio perché tra loro i vincoli materni e filiali sono stati lacerati nel corso degli anni, vivendo essi lontani uno dall altra ed essendo ognuno dei due desideroso di dimenticare l altro. In lui l immagine materna che l ha lasciato solo e si è dileguata è stata sotterrata nella memoria emanando angoscia e ispirandogli un confuso rancore. In lei l immagine infantile a cui non ha dato tenerezze materne e da cui è fuggita è stata sotterrata emanando angoscia e rimorso. Tutto questo retroterra di sentimenti sepolti rinasce fra loro di colpo e subito di nuovo sprofonda nell oscurità. Sprofonda però gettando lampi e clamore ed essi ne sono assordati e abbagliati. Per l uno e per l altra comincia una nuova esistenza. Alessandro s innamora di Giulia e non solo s innamora di lei ma improvvisamente s innamora di tutto quello che lei ha intorno, della memoria di Carlo Imbonati, di Parigi, di Sophie de Condorcet e di Fauriel. Più tardi fra Manzoni e Fauriel nascerà un amicizia vera e profonda, ma in quel primo momento egli non è che una persona cara a Giulia e illuminata dalla luce di lei. Manda i suoi versi a Fauriel e ne riceve un giudizio. Gli risponde: «La cognizione ch io sapeva aver voi delle italiane lettere fu in me cagione di timore nel presentarvi que miei versi: ed è questa stessa ragione che mi rende più lusinghevole l accoglienza che ad essi avete fatta. ... Faccio fine attestandovi il vivo e vero dispiacere di non poter a viva voce esprimere i miei sentimenti. Non potrò io mai stringere quella mano, che pose quella della mia cara e infelice madre nella mano fredda del suo, del mio Carlo? Ma essa non può essere unita alla mia che da quella di mia madre . 506 / LA COMPETENZA DI LETTURA

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento