Il magnifico viaggio - volume 4

DENTRO IL TESTO Due caratteri agli antipodi I contenuti tematici Ancora una volta Manzoni utilizza il dialogo come strumento per far meglio risaltare l indole dei personaggi. Dopo aver fronteggiato uno spirito alla sua altezza (l Innominato), determinandone la conversione, il cardinale si trova ora dinanzi un uomo come don Abbondio. La sua mediocrità fa risaltare il profilo di Federigo Borromeo, un autentico eroe della fede senza macchia e senza paura, teso a realizzare nella vita quotidiana i princìpi evangelici: un uomo che, pur appartenendo a una nobile e potente famiglia, ha sempre rifiutato i privilegi e praticato una rigorosa umiltà, intendendo a differenza del suo interlocutore la carriera ecclesiastica come servizio al prossimo. «La sua vita è come un ruscello che, scaDon Abbondio minacciato dai bravi, turito limpido dalla roccia, senza ristagnare né illustrazione, XIX secolo. intorbidarsi mai, in un lungo corso per diversi terreni, va limpido a gettarsi nel fiume : questo, almeno, è il profilo che gli ha attribuito il narratore nella lunga digressione che occupa il capitolo 22. Non si tratta di una ricostruzione movimentata e drammatica, come nel caso di fra Cristoforo (cap. 4) o di Gertrude (capp. 9-10), ma di un panegirico, cioè di un elogio, senza concessioni agli aneddoti pittoreschi e agli avvenimenti che ne fanno una figura storicamente non priva di chiaroscuri (ebbe, per esempio, parte attiva in vari processi per stregoneria). Un codardo simpatico? Il cardinale Borromeo che Manzoni ritrae in posa è forse il personaggio del romanzo più lontano dai gusti del lettore moderno, attratto invece da don Abbondio, più artisticamente complesso. Egoista, stizzoso, codardo, amante del quieto vivere e perciò servile con i potenti, il parroco cerca in ogni modo di schivare i pericoli. D altronde, come osserva egli stesso con un memorabile anacoluto, «il coraggio, uno non se lo può dare . un ammissione di viltà, propria di un personaggio al quale preme soprattutto sopravvivere, del tutto disinteressato nonostante il suo ruolo a prospettive ultraterrene. Ma al tempo stesso tale pusillanimità è un tratto profondamente umano, che ha suscitato la simpatia di tanti lettori anche illustri, come Carlo Emilio Gadda (1893-1973). Il grande scrittore novecentesco si identificava in don Abbondio, «per la sua povertà disarmata, la sua paura fisica, la sua ragione stessa d aver paura . Non si capirebbe la condotta di vita del pavido sacerdote, in effetti, se non si tenesse presente l orizzonte di violenze e ingiustizie in cui si inserisce, «vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di vasi di ferro . Una conversione mancata Manzoni costruisce una vera e propria requisitoria del cardinale, che incalza il suo sottoposto, ma senza capirne appieno l indole. Come ha scritto Luigi Russo, «il cardinale fraintende sempre don Abbondio, lo fraintende generosamente: in questa sua sublime ottusità di magnanimo, che non riesce a rendersi conto dei piccoli pensieri del piccolo uomo, sta tutta la sua più vera grandezza di personaggio . Viceversa, il sacerdote non comprende i princìpi del suo superiore. Nel capitolo 25, all inizio del colloquio, viene rappresentato «a capo basso: il suo spirito si trovava tra quegli argomenti, come un pulcino negli artigli del falco, che lo tengono sollevato in una regione sconosciuta, in un aria che non ha mai respirata . Neppure Federigo Borromeo riesce nell impresa di convertire al Vangelo don Abbondio, che a differenza di Renzo, il quale nel corso del romanzo subisce una profonda evoluzione si conferma sino in fondo quello che era all inizio della vicenda. Un pentimento momentaneo La reciproca incomunicabilità pare incrinarsi solo nel finale, quando don Abbondio giunge a un certo rimorso, non originato tuttavia da una lucida consapevolezza dei propri peccati. Si tratta di un momentaneo ravvedimento, un semplice guizzo di umanità che spunta in un misto di tenerezza e di confusione (r. 92). Il cardinale se ne accorge e lo commisera; in 366 / IL PRIMO OTTOCENTO

Il magnifico viaggio - volume 4
Il magnifico viaggio - volume 4
Il primo Ottocento