Il magnifico viaggio - volume 3

35 40 45 50 55 60 65 70 parlare; sentii tutto il corpo ghiacciarmisi e bruciare insieme; riconobbi Venere e le sue fiamme terribili, tormenti inevitabili d un sangue6 da lei perseguitato. Credei poterle allontanare da me con assidue preghiere: le eressi un tempio, e presi cura di adornarlo; io stessa, circondata ognora da vittime, ricercavo nelle loro viscere la mia ragione smarrita.7 O rimedi impotenti d un incurabile amore! Invano la mia mano bruciava incenso sugli altari: quando colle labbra imploravo il nome della dea, adoravo Ippolito, lo vedevo dappertutto; perfino ai piedi degli altari su cui facevo fumare l incenso, offrivo tutto al dio che non osavo nominare. Lo evitavo con cura. O colmo di miseria! I miei occhi lo ritrovavano nel volto del padre. Osai finalmente ribellarmi a me stessa: costrinsi il mio cuore a perseguitarlo. Per bandire il nemico che idolatravo, finsi l acrimonia d un ingiusta matrigna; sollecitai il suo esilio, e le mie eterne querele8 riuscirono a strapparlo dal petto e dalle braccia del padre. Respiravo, Enone; dalla sua partenza in poi, i miei giorni agitati trascorrevano nell innocenza. Sottomessa al mio sposo, coltivavo i frutti del nostro fatale connubio. Vane precauzioni! Crudele destino. Il mio sposo stesso mi condusse a Trezene,9 rividi il nemico che avevo allontanato: la ferita ancor viva ha subito sanguinato. Non è più un fuoco nascosto nelle mie vene, è Venere tutta intera che s avvinghia alla sua preda. Ho per la mia colpa un giusto orrore; ho odiato la vita, ho inorridito della mia fiamma. Volevo, morendo, salvaguardare il mio nome10 e sottrarre alla luce una fiamma così scellerata. Non ho potuto resistere alle tue lagrime, alle tue insistenze; t ho detto tutto, non me ne pento; ma tu rispetta l avvicinarsi della mia morte: non m affliggere più con ingiusti rimproveri, cessa dal richiamare, con vani soccorsi,11 un resto di calore12 già prossimo ad estinguersi. ATTO IV, scene quinta e sesta fedra Qual notizia ha colpito il mio orecchio? Qual fuoco mal soffocato mi riarde nel cuore? Che colpo di fulmine, cielo! e che funesta notizia! Volavo con tutto il cuore in soccorso di suo figlio; strappatami dalle braccia di Enone atterrita, cedevo già al rimorso che mi straziava. Chi sa a che m avrebbe indotta il pentimento? Ad accusarmi forse; forse, se non m avesse interrotta, l orribile verità mi sarebbe uscita di bocca. Ippolito non è insensibile, e non sente niente per me. Aricia possiede il suo cuore! Aricia ha ricevuto la sua fede.13 Ah! Numi! Quando l ingrato, inesorabile alle mie preghiere, m opponeva uno sguardo così fiero, un volto così terribile, pensavo che il suo cuore, sempre chiuso all amore, fosse ugualmente nemico a tutto il mio sesso. Eppure un altra ha piegato la sua baldanza;14 un altra ha trovato grazia innanzi a quegli occhi crudeli. Forse il suo cuore è facile a intenerirsi. Sono io la sola ch egli non può soffrire. E dovrei darmi cura di difenderlo? (Entra Enone) Mia cara Enone, lo sai che cosa ho saputo? enone No; ma non vi nascondo che tremo tutta. Ho impallidito all impeto che v ha fatto uscire; ho temuto un furore fatale a voi stessa. 6 d un sangue: di una stirpe (quella a cui appartiene Fedra). 7 ricercavo... smarrita: le viscere delle vittime sacrificali venivano scrutate per conoscere il futuro. 8 querele: lamentele. 9 Trezene: la città dell Argolide dove Ip- polito era stato esiliato. 10 il mio nome: la mia reputazione. 11 con vani soccorsi: con un aiuto ormai inutile. 12 un resto di calore: il calore della vita (Fedra sembra già determinata a morire). 13 la sua fede: la promessa di fedeltà da parte di Ippolito. 14 baldanza: resistenza (all amore). IL GENERE / IL TEATRO EUROPEO DEL SEICENTO / 165

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento