Il magnifico viaggio - volume 3

75 80 85 90 95 100 105 110 fedra Enone, chi lo avrebbe pensato? avevo una rivale. enone Come? fedra Ippolito ama, e non posso dubitarne. Quel feroce nemico che nessuno poteva domare, che s offendeva del rispetto e s infastidiva dei lamenti, quella tigre, a cui mai mi avvicinai senza paura, sottomesso, addomesticato, s è dato vinto. Aricia ha trovata la via del suo cuore. enone Aricia? fedra Oh dolore da nessuno mai sofferto! A qual nuovo tormento mi son conservata? Tutto quello che ho sofferto: i miei timori, i miei deliri, la violenza della mia passione, l orrore dei rimorsi e l insopportabile ingiuria d un crudele rifiuto era appena un piccolo saggio del tormento che soffro ora. S amano! Per quale incantesimo sono sfuggiti ai miei occhi? Come si son visti? Da quando? In qual luogo? Tu lo sapevi. Perché mi lasciavi illudere? Non potevi istruirmi del loro amore furtivo? Sono stati visti spesso parlarsi, cercarsi? Andavano forse nel fondo dei boschi a nascondersi? Ahimè! si vedevano qui, in piena libertà. Il cielo approvava i loro sospiri innocenti. Senza rimorsi, cedevano alla loro inclinazione amorosa. I giorni sorgevano tutti chiari e sereni per loro. Ed io, triste rifiuto dell intera natura, mi nascondevo alla luce e la sfuggivo; la morte era la sola divinità che osavo implorare. Sognavo il momento di dar l ultimo respiro: nutrita di fiele,15 abbeverata di lagrime, osservata da tutti perfino nella mia disgrazia, non osavo neppure piangere a mio piacere: funesto piacere che assaporavo furtiva; dissimulando il mio affanno sotto un aspetto sereno, molto spesso dovevo privarmi anche delle lagrime. enone Ma che gioia avranno del loro amore? Non si vedranno più.16 fedra S ameranno sempre. Mentre parlo ah! pensiero mortale! sfidano il furore d una amante dissennata. A dispetto dello stesso esilio che sta per separarli, fanno mille giuramenti di non lasciarsi mai. No, non posso sopportare, Enone, una felicità che m oltraggia. Abbi pietà della mia smania gelosa; dobbiamo perdere17 Aricia. Dobbiamo risvegliare l ira del mio sposo contro il suo sangue odiato.18 E non si limiti a infliggere pene leggere: la colpa della sorella supera quella dei fratelli. Nella mia passione gelosa voglio implorare Teseo. Che faccio? Dove si smarrisce il mio senno? Io gelosa! ed imploro Teseo! Il mio sposo è vivo, e io ardo ancora? Per chi? Quale è il cuore a cui aspirano i miei voti? Ogni parola mi fa drizzare i capelli sul capo. Le mie colpe hanno ormai raggiunto il colmo. Tutto in me è incesto e impostura. Le mie mani omicide, pronte alla vendetta, ardono d immergersi nel sangue innocente. Miserabile! e vivo ancora? e sostengo la vista del sacro sole da cui discendo? Mio avo è il padre e signore degli Dei; il cielo, l universo è pieno di miei antenati. Dove andrò a nascondermi? Fuggirò nella notte infernale. Ma che dico? Mio padre vi tiene l urna fatale che il destino dicono ha messa nelle sue mani severe: Minosse giudica nell Ade tutti i pallidi mortali.19 Ah! come la sua ombra fremerà di spavento quando vedrà venirgli innanzi sua figlia costretta a confessare tanti misfatti di vario genere e colpe sconosciute forse allo stesso inferno! Che dirai, 15 nutrita di fiele: profondamente ama- reggiata. 16 Non si vedranno più: perché Ippolito sta per essere definitivamente esiliato, dopo che è stato accusato di fronte a Teseo 166 / IL SEICENTO di aver insidiato la virtù di Fedra. 17 perdere: annientare. 18 contro il suo sangue odiato: la famiglia di Aricia era nemica di Teseo. 19 Minosse... mortali: secondo la mitolo- gia classica, Minosse era nell oltretomba pagano (Ade) il giudice delle anime (e lo sarà anche nell Inferno di Dante).

Il magnifico viaggio - volume 3
Il magnifico viaggio - volume 3
Il Seicento e il Settecento