Specchi incantati - volume B

Vi si notano diverse correzioni, quasi tutte accolte nel secondo autografo, databile al 1825, esposto nel museo di Visso fino all autunno del 2016, quando il piccolo borgo marchigiano venne gravemente danneggiato da un terremoto. Da allora l autografo è stato provvisoriamente trasferito a Bologna, la città dove nel 1826 venne pubblicato fra i Versi editi dalla Stamperia delle Muse, in una redazione perfettamente coincidente con il manoscritto di Visso. Questo venne utilizzato anche l anno prima, quando l idillio apparve sul periodico milanese Il Nuovo Ricoglitore . Un unico dubbio resta vivo nel tempo. In entrambi gli autografi infatti Leopardi apre il penultimo verso con immensitade/immensità, poi cancellato con un tratto di penna e sostituito con infinità. In seguito però dovette considerare come già il decimo verso si apra col termine che dà il titolo al componimento. Decise perciò di recuperare immensità, che ricorre nell edizione definitiva dei suoi Canti, stampata a Napoli da Saverio Starita nel 1835. 197

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro