CARTA CANTA - I due Infiniti di Leopardi

CARTA CANTA I due Infiniti di Leopardi Della poesia forse più celebre della letteratura italiana, L infinito, si conoscono soltanto due manoscritti autografi. Per la verità a lungo nel Novecento ne circolarono degli abbozzi, in versi e in prosa («Caro luogo a me sempre fosti benché ermo e solitario, e questo verde lauro che gran parte cuopre dell orizzonte allo sguardo mio ...), fino a quando non venne dimostrato che si trattava di falsi. Né si è rivelata autentica l ulteriore copia dell idillio sbucata fuori all improvviso nel 2014, ritirata prima ancora che venisse messa all asta, dove era stata proposta con un prezzo base di 150 000 euro. Chissà che cosa ne avrebbe detto l autore, il quale a sua volta si era divertito in gioventù a comporre un Inno a Nettuno, pubblicato su Lo Spettatore come traduzione di un testo greco «d incerto autore , e creduto originale anche dai più dotti intenditori dell epoca. Il primo autografo dell Infinito si conserva alla Biblioteca Nazionale di Napoli, la città dove il poeta morì nel 1837, lasciando le sue carte all amico Antonio Ranieri. la stesura originale del 1819: un anno cruciale nella vita del poeta, sempre più insofferente nei confronti della vita condotta nel palazzo paterno di Recanati, il «natio borgo selvaggio dal quale tentò invano di fuggire, procurandosi un passaporto per il Regno Lombardo-Veneto.

Specchi incantati - volume B
Specchi incantati - volume B
Poesia e teatro