Tua vivit imago - volume 3

L ET IMPERIALE 10 15 20 hoc erit non molli via mederi, sed urere ac secare. Quid conse quar? Ut pudeat animum tot miseriarum victorem aegre ferre unum vulnus in corpore tam cicatricoso. 3. Fleant itaque diutius et gemant, quorum delicatas mentes enervavit longa felicitas, et ad levissimarum iniuriarum motus conlabantur: at quorum omnes anni per calamitates transierunt, gravissima quoque forti et inmobili constantia perfe rant. Unum habet adsidua infelicitas bonum, quod quos semper vexat novissime indurat. 4. Nullam tibi fortuna vacationem dedit a gravissimis luctibus, ne natalem quidem tuum excepit: amisisti matrem statim nata, immo dum nasce ris, et ad vitam quodam modo exposita es. Crevisti sub noverca, quam tu quidem omni obsequio et pietate, quanta vel in filia consp ci potest, matrem fieri co e gisti; nulli tamen non magno constitit etiam bona noverca. Avunculum indulgentissimum, optimum ac fortissimum virum, cum adventum eius expectares, amisisti; et ne saevitiam suam fortuna leviorem diducendo faceret, intra tricesimum diem carissimum virum, ex quo mater trium liberorum eras, extulisti. pia leggera, ma un intervento chirurgico. Lo scopo? Che l animo, vincitore di tante sofferenze, si vergogni di mal sopportare una sola ferita in un corpo coperto da cicatrici. 3. Piangano dunque e si lamentino quei cuori delicati fiaccati da un lungo benessere, e crollino alla più piccola spinta; ma quelli che hanno vissuto anno per anno fra le disgrazie, reggano anche ai colpi più gravi senza battere ciglio. Questo solo di buono ha la continua sventura, che finisce per temprare le sue vittime di sempre. 4. La fortuna non ti ha mai dato tregua dai lutti più gravi, senza fare eccezione neppure per la tua nascita: hai perduto la madre appena nata, anzi nel nascere, e sei stata come abbandonata alla vita. Cresciuta sotto una matrigna, con un ubbidienza e un affetto più che filiali l hai costretta a diventare madre: ma a nessuno non costò cara una matrigna anche buona. Hai perso uno zio affettuosissimo, uomo di grande cuore e coraggio, mentre ne attendevi l arrivo; e perché la fortuna non diluisse la sua ferocia intervallandola, non passò un mese che portavi al sepolcro l uomo amatissimo che ti aveva reso madre di tre figli. Quid conse quar?: lett. che cosa otterrò? . Ut pudeat cicatricoso: completiva che risponde alla domanda precedente (sottintende la ripetizione di conse quar: otterrò che ). pudeat: costruzione impersonale, con l accusativo della persona che si vergogna (in questo caso l animus). 3. Fleant itaque novissime indurat Seneca introduce il concetto, anticipato in forma negativa alla fine del paragrafo precedente, per il quale aver sopportato molte disgrazie mette l uomo in condizione di sopportare anche le più gravi senza farsi abbattere da esse. Fleant gemant conlabantur: congiuntivi con valore concessivo; soggetto sottinteso è il pronome plurale (ii) presupposto dalla relativa quorum felicitas. diutius: comparativo dell avverbio diu. at quorum transierunt: lett. ma coloro [ii 98 sottinteso] tutti gli anni dei quali [quorum omnes anni] sono trascorsi attraverso disgrazie . gravissima quoque: anche le cose più gravi . perfe rant: congiuntivo esortativo. Unum bonum, quod: una sola cosa buona, il fatto che ; nota l iperbato. quos.. indurat: parallelismo* (quos semper vexat, [eos] novissime indurat). novissime: alla fine , superlativo dell avverbio nove. 4. Nullam tibi fortuna eras, extulisti Il concetto viene ora applicato da Seneca alla situazione specifica della madre Elvia, della quale vengono elencati i numerosi lutti sperimentati nel corso della vita. ne quidem: l espressione significa neppure , con il termine cui si riferisce (natalem) interposto; nota però tuum in iperbato. quodam modo: in un certo qual modo , quindi in un certo senso . quidem tamen: sono correlativo ( è vero tuttavia ). quanta potest: quanta se ne può vedere persino in una figlia (riferito alla pietas mostrata da Elvia verso la matrigna). matrem fieri co e gisti: con il suo rispetto e il suo affetto Elvia ha costretto la matrigna a comportarsi come una madre; co e gisti (quadrisillabo) è indicativo perfetto di cogo. constitit: indicativo perfetto di consto, nel senso di costare . Avunculum indulgentissimum: uno zio di Elvia, morto a quanto pare intorno al 39 d.C. intra tricesimum diem: entro il trentesimo giorno . virum: il marito di Elvia, Seneca il Vecchio. extulisti: indicativo perfetto di effe ro, nel senso di seppellire (lett. portare fuori : i morti venivano portati fuori casa o fuori città appunto per essere sepolti).

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale