T3 LAT - Aspetto terribile dell’irato

L autore Seneca ! repetita iuvant LE COMPLETIVE CON I VERBA CAVENDI E CURANDI In latino i verbi o le espressioni che indicano cautela (verba cavendi) o cura (verba curandi), come (pro)curo, consulo, contendo, (e) nitor, (pro)video, caveo, operam do, studeo, facio, efficio e altri, reggono una subordinata completiva di tipo volitivo introdotta da ut / ne e con verbo al congiuntivo presente o imperfetto secondo le norme della consecutio temporum (cfr. cavi ne quis vos teneret invitos, rr. 6-7). Svolgi&Verifica Esercizi interattivi 1. Inquadra il QRcode: riconosci nei periodi proposti le espressioni di volontà rette da verba cavendi o curandi. ANALISI 3. Il passo è caratterizzato da una prolungata metafora che si rifà al lessico militare: individua e spiega tutte le occorrenze che si riferiscono a questo ambito. 4. Alfonso Traina, a proposito del finale del De providentia, parla di «antropocentrismo senecano [volto all ] esaltazione dell uomo (La domanda più antica del mondo, in Seneca, La provvidenza, Rizzoli, Milano 1997). Rintraccia nel testo un espressione che in qualche modo motivi l affermazione del filologo e illustra attraverso quali artifici retorici Seneca mette come in contrapposizione l uomo e la divinità. 5. Che tipo di subordinata riconosci nella frase quo feriret animum (r. 6, poni attenzione all uso del verbo)? 6. Che tipo di genitivo riconosci nell espressione patientiam malorum (r. 3)? E in humanae manus ictus inpellit (rr. 15-16)? Che cosa potrebbe testimoniare tale uso in relazione al contenuto del passo? COMPETENZE ATTIVE cazion CA e CIVI Edu cazion CA e CIVI Per discutere in classe Dopo aver letto attentamente il brano e averlo opportunamente riferito alle difficoltà del momento storico in cui vive Seneca, chiediti se il pensiero dell autore in rapporto al suicidio sia oggi ancora condivisibile. Organizza un dibattito in classe, durante un assemblea, avvalendoti della partecipazione di un medico, di uno psicologo e di un docente di IRC. Per approfondire Nell incipit del Mito di Sisifo (1943), lo scrittore francese Albert Camus (1913-1960) mette in luce come il suicidio sia sempre stato oggetto di riflessione per il pensiero filosofico occidentale: «Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia. Il resto se il mondo abbia tre dimensioni o se lo spirito abbia nove o dodici categorie viene dopo . Partendo dalla breve riflessione di Camus organizza un lavoro multimediale su questo argomento, affrontando il discorso in modo pluridisciplinare per mettere in luce le diverse motivazioni di carattere esistenziale, politico o religioso che possono indurre le persone al suicidio. Ecco alcuni nomi, titoli, episodi a cui fare riferimento per avviare la tua ricerca: Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis; Italo Svevo, Una vita; Cesare Pavese, Antonia Pozzi, Virginia Woolf, Sylvia Plath, Vincent van Gogh, Arthur Schopenhauer, i kamikaze giapponesi durante la Seconda guerra mondiale, l episodio del suicidio della Guyana. T3 Aspetto terribile dell irato tratto da De ira 2, 35, 1-6 latino Seneca vuole convincere il lettore a non cedere all ira descrivendo i deleteri effetti che questa ha sul suo aspetto fisico. I romani tenevano moltissimo al decorum, cioè alla cura della persona, dunque si tratta di una strategia efficace: questa infatti è una caratteristica unica dell ira, mentre le altre passioni si possono occultare facilmente dietro un aspetto impassibile. Allo stravolgimento dei lineamenti corrisponde un imbruttimento dell anima, che finisce per somigliare alle Furie o alle dee della discordia e della guerra descritte dai poeti. 93 Edu

Tua vivit imago - volume 3
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Età imperiale