I Dialoghi

L ET IMPERIALE I Dialoghi T2 Il discorso del dio all uomo sul perché del male tratto da De providentia 6, 6-9 latino Il De providentia si interroga sul perché ai buoni capiti il male. Nel finale (corrispondente alla peroratio, la sezione conclusiva dell orazione, in cui si faceva appello ai sentimenti dell uditorio), il dio in persona prende la parola, sottolineando l eccezionalità della virtù umana, in quanto dio è virtuoso per natura, l uomo per merito. Inoltre, quelle che l uomo considera difficoltà insormontabili sono in realtà accidenti disprezzabili, contro cui egli è sufficientemente attrezzato grazie alla ragione; infine, se proprio gli sembrerà che le circostanze superino la sua capacità di sopportazione, l uomo ha un arma invincibile: il suicidio. La sorte non può nulla se le togliamo la materia prima su cui accanirsi, ossia il corpo. Questa tesi sconcertante si risolve in una svalutazione della gravità della morte, ridotta a evento breve e in fondo irrilevante. Notevole è il ricorso alla prosopopea, cioè alla personificazione di un entità astratta (in questo caso il dio), che parla in prima persona e si rivolge al lettore con un tu che lo chiama in causa direttamente. Questo espediente non può non ricordare, a noi moderni, il Dialogo della Natura e di un islandese di Giacomo Leopardi, con cui condivide anche alcuni contenuti. Audio LETTURA 5 ! repetita iuvant à p. 93 6. «At multa inc dunt tristia, horrenda, dura toleratu . «Quia non poteram vos istis subducere, animos vestros adversus omnia armavi: ferte fortiter. Hoc est quo deum antecedatis: ille extra patientiam malorum est, vos supra patientiam. Contemn te paupertatem: nemo tam pauper vivit quam natus est. Contemn te dolorem: aut solvetur aut solvet. Contemn te mortem: quae vos aut finit aut transfert. Contemn te fortunam: nullum illi telum quo feriret animum dedi. 7. Ante omnia cavi ne quis vos teneret invitos; patet exitus: si pugnare non vultis, licet fugere. Ideo ex omni- 6. «At multa... toleratu ... patientiam «At multa... toleratu : l obiezione, attribuita a un interlocutore fittizio, ripete la problematica da cui il dialogo ha preso le mosse; toleratu è supino passivo, dipendente dagli attributi tristia, horrenda, dura, con particolare rilievo per quest ultimo: Ma capitano molte cose tragiche, terribili, difficili da sostenere . «Quia non poteram... subducere : il dio comincia a rispondere: nella causale (quia + indicativo) asserisce la limitatezza del suo potere, dovuta al fatto che anch egli soggiace al fato; istis è dativo richiesto dal verbo subduco e si riferisce ai mali appena nominati. animos... armavi: il perfetto armavi è il verbo della principale, ho attrezzato ; l aspetto agonistico, immancabile nell opera di Seneca, è quasi ossessivo nel De providentia. ferte fortiter: l allitterazione* della t e della r sottolinea l esortazione, focalizzata sul concetto chiave del passo, alla sopportazione dei mali e della morte, sopportate coraggiosamente . Hoc... antecedatis: hoc è 90 prolettico della relativa consecutiva con il congiuntivo quo... antecedatis: questo è ciò per cui superate dio . ille... patientiam: efficace parallelismo* con antitesi*, lui è al di là della sopportazione, voi al di sopra della sopportazione . Contemn te paupertatem... dedi Comincia una serie di quattro proposizioni in anafora*, strutturate con un imperativo (contemn te, disprezzate ) e un accusativo (paupertatem, dolorem, mortem, fortunam: nota che i termini sono disposti in crescendo, perciò il peggiore è la sorte); a ogni coppia segue una proposizione esplicativa in cui viene spiegato perché non va dato peso a questi mali. tam... quam: comparazione, nessuno vive tanto poveramente quanto (poveramente) è nato ; l aggettivo pauper ha funzione predicativa. aut... solvet: correlazione disgiuntiva (aut... aut) tra due forme di futuro presente del verbo solvo, passivo e attivo. Per mantenere il gioco di parole puoi tradurre: o si annienterà o vi annienterà . quae... trans- fert: altra correlazione disgiuntiva (aut... aut), ora con i verbi all indicativo presente: o vi annulla o vi trasforma ; quae è pronome relativo che riprende mortem ed è il soggetto. nullum... dedi: illi è dativo femminile singolare, riferito alla fortuna; quo, ablativo del pronome relativo, ha valore strumentale: non le ho dato nessun arma con cui possa ferire l animo . Nota come la fortuna sia descritta come un nemico in armi (telum, lancia ; ferio, ferire ). 7. Ante omnia... mori cavi... invitos: cavi (perfetto da caveo) regge la completiva ne quis... teneret, ho fatto in modo che nessuno vi trattenesse ; quis è pronome indefinito; invitos, predicativo dell accusativo vos, può essere tradotto con un avverbio, controvoglia . patet exitus: exitus è soggetto, la porta è aperta . licet: licet è forma impersonale, è lecito . Ideo: il connettivo annuncia una conclusione, perciò . volui: regge l infinitiva esse necessarias, il cui soggetto è quae: tra tutte le cose che ho voluto vi fossero imposte .

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale