Tua vivit imago - volume 3

L INCONTRO CON L AUTORE LO STILE DI SENECA lessico economico-giuridico metafore sentenze paradosso La lettera è focalizzata sul ricorso al lessico economico-giuridico, al fine di presentare il tempo della vita come il bene più prezioso, anche se invisibile. Il testo è suddiviso in tre parti diseguali: nella prima (parr. 1-3) Seneca analizza la situazione comune a tutti gli uomini; nella seconda (par. 4) parla di sé; nella terza (par. 5) si rivolge specificamente a Lucilio, riprendendo l esortazione iniziale (Ita fac, mi Lucili... par. 1). La struttura è dunque ad anello: il suggerimento a Lucilio di non sprecare il proprio tempo, con cui si apre la lettera, viene motivato con una situazione generale, poi specificato con l esempio dello stesso Seneca, infine ribadito a ragion veduta. Il concetto dello spreco del tempo è espresso, nella prima parte della lettera, con una serie di ripetizioni ternarie, che ripetono il concetto in modo ossessivo e lo sfaccettano nelle sue diverse possibilità (regalo, furto, perdita). Le strategie di risparmio del tempo sono molto meno corpose, ma distribuite lungo tutta la lettera: sono focalizzate sui concetti di raccogliere e conservare. In particolare il verbo servare, conservare , ricorre all inizio e alla fine, così come l esortazione a Lucilio. Un altra importante caratteristica dello stile senecano che emerge chiaramente nella lettera è la costante ricerca di sentenze ed espressioni sorprendenti e paradossali (come per esempio l iniziale vindica te tibi), e in generale di frasi a effetto (come per esempio il crescendo magna maxima tota). I TEMI DI SENECA tempo schiavitù del domani Seneca uomo in cammino La lettera è interamente dedicata a uno dei temi più importanti, se non il più importante in assoluto, nella riflessione senecana: la necessità di fare buon uso del tempo e così, liberandosi della schiavitù del domani , diventare davvero padroni di sé stessi . Da questo concetto deriva gran parte del pensiero morale di Seneca, per il quale il saggio deve tendere al raggiungimento della tranquillità dell animo, abbandonando il fardello rappresentato dalla speranza e dal timore del futuro. Una volta enunciato e compreso questo ideale, il modo di vivere della maggior parte degli uomini appare assurdo agli occhi del saggio: «Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo e alla sua giornata [ ]? ; «l uomo è tanto stolto che, quando acquista beni di nessun valore, e in ogni caso compensabili, accetta che gli vengano messi in conto . Questa pars destruens è un altro dei temi ricorrenti degli scritti filosofici senecani; è da notare però che Seneca, fin da questa prima lettera, non presenta sé stesso come un saggio che ha già raggiunto l imperturbabilità, ma solo come un uomo a sua volta in cammino, che si trova solo un po più avanti del suo interlocutore sulla via verso la saggezza. 89

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Età imperiale