Tua vivit imago - volume 3

Appendice La letteratura tra V e VIII secolo: l alba del Medioevo in breve Massimiano Del poeta Massimiano si sa poco e prevalentemente attraverso i suoi versi. Egli si definisce di famiglia Etruscus/Tuscus, ma probabilmente è indicazione generica per definire l origine italica; nella quinta elegia Massimiano fa anche allusione a un ambasceria condotta a Bisanzio, mentre nella terza elegia viene presentato un dialogo con Boezio (forse privo di fondamento storico). Dalle scarse notizie si ricava così un indicazione generica che vedrebbe attivo il poeta tra il 490 e il 550 ca. Di Massimiano rimane un corpus di sei elegie, nelle quali alla vena autobiografica ed erotica si coniugano una riflessione sul passare della vita, sulla vecchiaia e uno sguardo moraleggiante sui vizi e le virtù umane. Autore di origine italica, Venanzio Fortunato Venanzio Onorio Clemenziano Fortunato, nato a Valdobbiadene (Treviso) nel 530 e formatosi ad Aquileia e a Ravenna, è un poeta molto vicino alla corte del re goto Teodorico (454-526). Nel 565 Venanzio inizia il suo pellegrinaggio verso Tours, un viaggio di ringraziamento a san Martino dal quale si sente miracolato per aver riacquistato la vista, e arriva così in Francia, inserendosi nella corte merovingia. Sua grande protettrice è Radegonda, vedova del re Clotario, ritiratasi con la figlia Agnese nel convento di Santa Croce a Poitiers. Venanzio condivide con lei il ritiro spirituale e alla morte di Radegonda prende i voti, diventando vescovo nella stessa Poitiers, dove muore nel 603. Venanzio si dedica alla composizione di un Pater Noster e all illustrazione del Simbolo di fede, due opere omiletiche, nonché a due inni liturgici (Pange lingua gloriosi proelium certaminis e Vexilla regis prodeunt) e a biografie di santi (tra le quali la vita della stessa Radegonda). L attività poetica è rappresentata da una raccolta in undici libri di componimenti vari, tra i quali anche carmi figurati. Venanzio compone anche un piccolo carme epico-storico, il De excidio Thoringiae, e una riscrittura poetica della Vita Martini (in quattro libri in esametri), dedicata all amico e corrispondente Gregorio di Tours. Oltre alla composizione Magno Felice Ennodio Nasce da una famiglia aristocratica, forse ad Arles intorno al 473474; il trasferimento in Italia risale verosimilmente a giovane età. Prima di essere nominato vescovo nella sede di Pavia è segretario del vescovo della stessa città, Epifanio, poi al seguito del vescovo di Milano, Lorenzo, grazie al quale diventa diacono nel 502. Ennodio sostiene prima papa Simmaco durante gli anni dello scisma causato dallo scontro con l antipapa (anch egli di nome Lorenzo) e poi papa Ormisda per il quale conduce due ambascerie a Costantinopoli nel 515 e nel 517, pochi anni dopo la sua nomina episcopale a Pavia (513). La morte è collocabile nel 521. Di lui rimangono testi di carattere oratorio, un epistolario, degli opuscula e una raccolta di carmi. La produzione oratoria è costituita da ventotto dictiones di cui sei orazioni sono dedicate a questioni religiose, sette discorsi toccano questioni legate all attività di scuola, dieci sono controversie e cinque sono etopee (cioè discorsi fittizi tenuti da personaggi illustri). L epistolario raccoglie invece in nove libri le lettere che testimoniano un intenso scambio epistolare con amici, personaggi legati all ambiente milanese e romano e soprattutto ecclesiastici. Gli opuscula sono invece testi di differente genere e impostazione, tra i quali: due scritti agiografici (la vita di Epifanio e la vita di Antonio di Lérins), un panegirico in prosa per Teodorico (composto intorno al 507), un Eucharisticum de vita sua (testo di carattere autobiografico), un Libellus pro synodo (relativo al Sinodo delle Palme del 502; Ennodio prende posizione a sostegno di papa Simmaco contro l antipapa Lorenzo) e la Paraenesis didascalica (un testo prosimetro in forma di lettera indirizzata a Beato e ad Ambrogio, nel quale tramite le allegorie delle virtù cristiane Ennodio ricostruisce un percorso educativo illustrando con exempla ed elogi di personaggi illustri le sette arti liberali personificate). Di Ennodio, vescovo è poeta elegiaco. Nei sei componimenti superstiti si leggono riflessioni sul tempo, sull amore, su vizi e virtù. di un Pater Noster, di opere omiletiche e inni liturgici, Venanzio si dedica alla composizione di carmi figurati. A lui è poi attribuita una raccolta di componimenti poetici vari e il De excidio Thoringiae, un breve carme epico-storico. di Pavia, rimangono 28 dictiones, un epistolario in 9 libri, gli opuscola (tra cui un panegirico, scritti agiografici, un testo prosimetro indirizzato a Beato e ad Ambrogio in cui Ennodio formula un percorso educativo che illustri le sette arti liberali). Si segnalano anche i suoi 151 epigrammi. 809

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Età imperiale