Fino a noi - Il ritorno al cinema

DAL TARDOANTICO AL MEDIOEVO colare, Rutilio enfatizza non solo la sovranità legittima di Roma (regina mundi), ma la capacità civilizzatrice, di equilibrio e stabilità che essa esercita a tutela e pro tezione di quanti ha sottomesso al suo controllo; è la capacità di farsi ed essere patria del mondo l oggetto dell inno di Rutilio, che si fa quindi cantore e porta voce di una città ferita dall attacco barbaro e la cui riaffermazione politica e morale rappresenta una condizione necessaria per tutto il mondo. Un classicismo nuovo A livello stilistico i versi esemplificano la raffinatezza e la fluidità della tecnica di Rutilio, la sua capacità di fondere echi e movenze classiche in maniera del tutto nuova con una colo razione ovidiana d insieme, senza rinunciare a un e levazione di tono conferita dalla scelta di introdurre una struttura innica. Nel testo latino, oltre al ricorso all enjambement*, all allitterazione* e all anafora* del verbo exaudi («prestami ascolto ) e del pronome te, che scandiscono e cadenzano con l apostrofe* l e logio a Roma, nota anche la raffinata tessitura inter testuale, all interno della quale si riconoscono tesserae attinte al repertorio epico. Rutilio si avvale inoltre dell utilizzo di immagini di carattere astronomico per enfatizzare l espansione e la grandezza universale di Roma, il cui potere si estende da Oriente a Occi dente (per tutto il percorso del Sole), da sud a nord (dai deserti africani ai ghiacci rappresentati dall Orsa) e comprende le terre abbracciate dall Oceano. Inol tre, Rutilio ricorre all ady`naton* (rr. 7-8), in linea con l esempio virgiliano e ovidiano, per conferire priorità al profondo legame con Roma, la cui presenza e ri cordo non può abbandonare il cuore e l animo del poeta (come di nessun romano) nemmeno in caso di sovvertimento del corso naturale dei fenomeni. Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE Fino a noi Il ritorno al cinema R isale al 2004 la trasposizione cinematografica del poemetto rutiliano a opera di Claudio Bondì. La didascalia di apertura dei titoli di coda del film Il ritorno sembra avvertire lo spettatore sull entità dell operazione compiuta, definendola come una libera ispirazione al testo latino. In realtà, la fedeltà della realizzazione cinematografica (che ha suscitato reazioni contrastanti presso la critica e in particolare i filologi latinisti), mostra un aderenza di fondo significativa, cui si combina una marcata volontà di porre in dialogo a distanza il contesto ideologico e sociale del testo rutiliano con l attualità. L operazione (che si nutre anche di scelte coraggiose, come quella di contestualizzare il viaggio di Rutilio nel 415 d.C., a dispetto della posizione della critica) costituisce un esempio significativo 802 della vitalità che la trasposizione cinematografica può conferire a un testo così particolare come il De reditu suo. Ciò avviene aderendo al testo antico pur nell avvicinamento al presente e quindi al pubblico contemporaneo tramite rimaneggiamenti, come nella scena della notte prima della partenza: in questa il passo His dictis iter arripimus: comitantur amici / dicere non possunt lumina sicca «vale . / Iamque aliis Romam redeuntibus haeret eunti (I, 165-167) è ricompreso nel film nelle parole di Rutilio: «Diamo inizio al viaggio. Gli amici mi accompagnano all imbarco, ma nessuno viene con me. Così, mentre loro fanno ritorno a Roma, a me non resta che partire . La stessa cosa si riscontra nel ricorso a traduzioni libere: per esempio i versi progredimur parvis per litora proxima cymbis, /

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale